Punture di spillo 258

MELONI  FA PROPAGANDA MA I FATTI…DICONO ALTRO

          Nell’ ottobre del 1962 nasceva in Italia, per iniziativa di Arnoldo Mondadori, una  prestigiosa rivista  che ha fatto la storia dell’editoria e del giornalismo Italiano.  Inizialmente era un mensile, si chiamava “Panorama” e, dopo i primi assestamenti, fu affidato alla guida di un grandissimo direttore, Lamberto Sechi, che lo trasformò in settimanale, con un indovinato slogan “i fatti separati dalle opinioni”.

Da allora la Rivista ha vissuto varie vicissitudini e alla fine del 2018 è stata venduta a Maurizio Belpietro e non so se quel motto sia ancora valido.

          Lo sarebbe senz’altro per Giorgia Meloni se lo parafrasasse nella “propaganda separata dai fatti”. Che è poi quello che la gente vuole sentire!

          In questi mesi siamo stati bombardati dai suoi vari giannizzeri da buone notizie sulla salute del governo, sulla sua …compattezza, e sulle tante cose fatte. Propaganda! Perché i fatti, nonostante le capriole verbali dei tanti Foti e dei tanti Donzelli dicono altro; e l’elenco del “non fatto” o “fatto male” sarebbe lungo ed ingeneroso per chi è entrato per la prima volta nella stanza dei bottoni ed ha conosciuto i voli di stato per spostarsi da una parte all’altra dell’ “orbe terracqueo”, per usare un’espressione usata dal Presidente Meloni nella caccia agli scafisti.

          Cutro, con tutto quello che ha determinato, potrebbe segnare il confine del “prima” e del “dopo” del governo Meloni dividendo la propaganda dai fatti.

          E i fatti dicono che su quel naufragio sono stati fatti molti errori. Ed è grave che nessuno dello staff – ripeto nessuno – lo abbia riconosciuto, tanto meno, la Premier. E questo è un fatto.

          Ma veniamo all’immigrazione e agli sbarchi sulle nostre coste. Per settimane – propaganda – ci hanno annunciato che del tema si sarebbe dovuto occupare il summit di Bruxelles per  cui gli italiani si attendevano risposte che non sono arrivate: Solo una mezz’ora con una decina di interventi e pochi cenni nel comunicato finale  con rinvio al vertice di giugno. E questo è un fatto! In due lunghi giorni se n’è parlato solo per 30 minuti!!!

Tutta colpa della Meloni? Assolutamente no. L’Europa è complicata. L’Europa siamo noi ma in Europa c’è anche il suo amico Orban, c’è la Polonia, ci sono i Paesi dei Nord e quelli frugali. Con tutti bisogna fare i conti e noi non siamo nella condizione di dire “o così o pomì”. Inutile mettersi il berretto e, solo per propaganda,  andare alla guerra. Occorre più umiltà e raccontare i fatti come avvengono. Nessuno ha la bacchetta magica.

Abbiamo avuto governi con De Gasperi, Moro, Craxi, Andreotti. Forse ne hanno fatte anche di peggio ma nessuno avrebbe votato in Parlamento, come la giovane Meloni, che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Va crocifissa per questo? Certo che no. Peccati di gioventù o di schieramento. Si sa che cos’è la Politica…oggi, e a chi… ne viene affidata la guida. Occorre abbassare la testa  e lavorare con  un po’ più di umiltà: meno propaganda e più fatti. Ma quelli veri.

PdA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *