IMMIGRATI: E SE MELONI FOSSE STATA ZITTA??
Come si dice, la toppa è stata peggio del buco e Giorgia Meloni, ancora una volta, dimostra tutta la sua fragilità e quella della sua maggioranza, granitica nei numeri ma politicamente evanescente.
Della morte sulle coste italiane di decine di immigrati – di cui tutti hanno parlato per una settimana – non ha trovato il tempo di dire una sola parola ed ora il suo scaricabarile sulle strutture europee suona come offesa alla memoria delle vittime, all’intelligenza degli italiani e alla professionalità dei soccorritori: nessun messaggio, nessuna telefonata, nessun accenno di solidarietà e di dolore, nessun contatto con i crotonesi per manifestare cordoglio, vicinanza o chissà cosa. Solo silenzio, un silenzio assordante.
Non aperta la sua storica agenda sbandierata per mesi in tutti i TG , “invitato” Bruno Vespa a non occuparsene nella rubrica “inventata” appositamente per … comunicare i risultati del suo governo, mandato in ferie l’ufficio stampa in attesa dell’arrivo di un … pezzo da 90 come Mario Sechi, il Premier ha raccolto i cocci che Piantedosi e Salvini le hanno lasciato ed ha provato ad arrampicarsi sugli specchi per ripetere la storiella che nessuno era stato informato che quel caicco , con mare forza 7, potesse naufragare e che sottocoperta fossero in pericolo decine di esseri umani, per giunta senza salvagenti.
Non lo dice ma fa capire che, diversamente, se avvertiti, la Guardia Costiera e Salvini in persona sarebbero salpati per trarre in salvo quegli uomini, quelle donne e quei bambini che si sono invece spiaggiati sulla costa ionica, mentre i corpi di altri vengono di ora in ora restituiti dal mare.
Nessuna responsabilità quindi del governo italiano ma una vergognosa chiamata in causa di Frontex (l’Agenzia dell’Unione Europea) che non avrebbe segnalato alle nostre autorità il rischio di naufragio di quel peschereccio. Un modo per dire che la Guardia Costiera – che in anni passati si è distinta per migliaia di salvataggi anche molto difficili – non sarebbe stata in grado di valutare, dalle condizioni del mare e dalle immagini ricevute, la tragedia che si stava per consumare.
La verità, che la strategia difensiva del governo tende a coprire, è un’altra. Giorgia Meloni, nonostante la vittoria del 25 settembre, è ben cosciente di guidare un governo del tutto dipendente da Berlusconi e da Salvini che la condizionano pesantemente.,
In particolare Salvini, come ha fatto nel Conte 1 con i grillini, la sta facendo da padrone, soprattutto sull’immigrazione: Ha imposto un suo uomo agli Interni, ha di fatto bloccato le ONG, si è preso la delega sulla Guardia Costiera riducendone la sfera di competenza a favore delle operazioni di polizia, minaccia – se non accontentato – di limitarsi ad un appoggio esterno.
La sua è una battaglia di consensi e, nella Lega, di… sopravvivenza personale. Tra un anno si voterà per le europee e si voterà con il sistema proporzionale. Ciascuno pensa quindi a coltivare il proprio orticello. E l’orto leghista, ad oggi, è molto povero di frutti. Il terreno va arato anche con il corpo di qualche immigrato? Pazienza, secondo il “credo” Salviniano!!!
PdA