Beaumont sur Mer -Il sole spuntò dietro di me, e la Sicilia e le Isole Lipari mi apparvero chiare come cristalli.
Mi sedetti su una pietra, accesi la pipa e contemplai il paesaggio. Contai tre vulcani: uno l’Etna, naturalmente. A destra c’era l’isola chiamata Vulcano che eruttava vapori con modestia e ancora oltre a destra l’inconfondibile punto esclamativo di Stromboli.
E cosi sedemmo fumando tutti insieme, i tre vulcani ed io.” J. M. Scott
Querce e alberi di castagno, pioppi, olmi, gelsi e tutte le varietà di alberi da frutta: dal fico bianco e nero al pero, dall’albicocco al susino al cedro, dal limone all’arancio e mandarino, prosperano, insieme con le siepi di fichi d’India e dei roveti; noci e melagrani si alternano nelle cateratte dell’interno.
Nelle piccole valli calde come serre, riesco ancora a vedere le greggi che tornano al tramonto nell’ovile, e ancora riascolto fra le colline il suono del flauto del pastore ripetere le antiche melodie dell’Ulisse e delle sue voci sotto un cielo saturo di immagini.
Strillano di gioia le ninfe marine, figlie di Nereo e della figlia di Oceano, Doride, dimenticate fra le sue onde e nascoste fra le bianche nuvole del cielo. Questo è un luogo dove i flutti dell’Ulisse vengono a cercare le sponde. Questo è un luogo sacro.
“A voi fieri Calabresi
che accoglieste ospitali me straniero
nelle ricerche e indagini
infaticabilmente cooperando
alla raccolta di questi materiali
dedico questo libro che chiude nelle pagine
il tesoro di vita del vostro nobile linguaggio.” Gerhard Rohlfs, Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria
Gigino A Pellegrini & G el Tarik