Punture di spillo 242

MELONI GETTA LA MASCHERA E TORNA QUELLA DI VOX

      Nonostante i giorni di carnevale, Giorgia Meloni getta la maschera indossata diligentemente, anche se con fatica, in questi quattro mesi a Palazzo Chigi e torna quella che abbiamo conosciuto quando con inflessione romanesca spesso “urlava” dai banchi dell’opposizione contro le decisioni dei governi precedenti.

           Del resto, se si nasce tondi non si può morire quadrati. E il Presidente del Consiglio non  smentisce la sua vera natura: Come un pesco non può diventare una quercia, così l’uomo non può cambiare carattere e modo di pensare.

           Ed ecco che, quando ci si illudeva di aver dimenticato i suoi toni “forti”, riemerge la ragazzotta della Garbatella, la Meloni del raduno di Vox in Spagna, la Meloni che a Roma chiude – fra i due “paggetti” Salvini e Tajani – la campagna elettorale che la porterà trionfante a Palazzo Chigi.

           E’ evidente che le piazze la caricano e le fanno perdere ogni freno inibitore. Nel senso che quando “ce da menà…se mena”.

     L’occasione gliela ha offerta il comizio di chiusura per la conquista del Lazio dopo le polemiche delle opposizioni sui fedelissimi Donzelli e Delmastro sul 41bis e sul caso Cospito.

           Il paradosso è che la Presidente del Consiglio invita tutti ad abbassare i toni, ma lo dice urlando e, quando qualcuno le suggerisce di non abbassare la testa, si ferma un attimo, sorride e,  con accento romanesco, risponde con un significativo “nun te preoccupà “.

           Ma perché, proprio ora, questo grido d’allarme di Giorgia Meloni? Questo invito a tutti (quindi anche al suo partito) ad abbassare i toni? Dico questo perché l’Italia, gli anni di piombo, del terrorismo, li ha vissuti, e non mi sembra che questo pericolo sia di nuovo imminente. Con buona pace di Cospito, dei mafiosi al 41 bis e della  “coppia” Donzelli-Delmastro.

           Allora, sorge un sospetto: che le “uscite” dei due fidatissimi collaboratori della Premier siano state studiate a tavolino e… concordate con la stessa Giorgia Meloni  per una classica operazione di distrazione di massa: richiamare l’attenzione degli italiani su altri problemi, allo scopo di evitare temi ben più spinosi e più seri.

           In primis, la pesante situazione economica del Paese per la quale questo governo “del fare”, per usare un’espressione cara a Salvini, in quattro mesi non ha fatto assolutamente nulla.

           Una tesi senz’altro ardita e che incoronerebbe Giorgia Meloni come una vera e “fine” leader!

           Che ne direbbe Giulio Andreotti?

PdA

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