Roma:alla scoperta di un altro Esquilino

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Fra edifici storici e multiculturalità, il quartiere romano vicino alla Stazione Termini è uno scrigno inesauribile di sorprese e di novità

Oggi ci incamminiamo in un breve viaggio alla scoperta di alcune curiosità che si trovano nel Rione Esquilino, storico quartiere umbertino che si sviluppa intorno a Piazza Vittorio Emanuele, a due passi dalla Stazione Termini. L’Esquilino, uno dei Sette Colli su cui fu fondata l’antica Roma, è pieno di luoghi di interesse storico e artistico: dai Fori Imperiali al Colosseo, dal Campidoglio alla Basilica di San Giovanni, solo per citarne alcuni.

Ma il nostro viaggio odierno vuole farvi scoprire un altro Esquilino, quello dell’arte e della inclusione. È un progetto sperimentale avviato dalla DMO Esquilino comunità Porta di Roma, la Destination Management Organization dedicata al quartiere Esquilino, che diventa una sorta di laboratorio, per lanciare una idea nuova di turismo attraverso la relazione con la comunità locale, alla scoperta di un ventaglio di esperienze differenziate da “vivere e condividere”. In pratica si propongono tour culturali, trekking urbani, iniziative ed incontri con le associazioni del territorio per dare vita ad un turismo esperienziale e sostenibile che valorizzi la realtà dei quartieri romani.

Partiamo da Palazzo Merulana, edificio costruito negli anni Venti del secolo scorso. Per qualche decennio è stato la sede dell’Ufficio d’Igiene della Capitale. Ma già negli anni Cinquanta aveva esaurito la sua funzione ed era destinato alla demolizione. Per cinquant’anni è rimasto un cantiere finché a inizio degli Anni Duemila grazie ad una sinergia fra Comune, Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture è stato ristrutturato e trasformato in un museo dedicato all’arte romana e italiana del primo Novecento. Oggi il museo custodisce in via permanente una ricca collezione di capolavori di De Chirico, Balla, Donghi, Capogrossi, Casorati ed altri, e sculture di Lucio Fontana, Pericle Faccini, Giuseppe Penone fra gli altri.

A metà gennaio, in occasione del Capodanno Cinese, ha ospitato una mostra collettiva temporanea, “Up!”, curata da Liliana Liao, di Associna, dedicata a sette giovani artisti cinesi di seconda generazione, che si sono formati in Italia, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ma che conservano cultura e radici orientali. Una mostra finalizzata a creare una fusione fra le due culture.

Da Palazzo Merulana ci spostiamo verso Piazza Dante, dove si trova il Giardino dei Poeti. Una installazione dedicata al Sommo Poeta. Piastrelle create da vari artisti che ripercorrono i canti della Divina Commedia finora dell’Inferno e del Purgatorio. Le installazioni del Paradiso devono ancora essere collocate.

L’ultima tappa è il Mercato Rionale, dove dal 2003 è collocata l’unica statua di Confucio presente nella Capitale. Il Giardino di Confucio è un’area ricca di piante ornamentali e di fiori ed è un luogo in cui si identificano le comunità dell’estremo Oriente residenti a Roma, da quella cinese a quella giapponese, dalla coreana a quella vietnamita.

Fonte:Golfeviaggi.com

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