3000 km in bicicletta..

Appennino Bike Tour” di Sebastiano Venneri, responsabile turismo e innovazione territoriale di Legambiente, non è solo una guida per percorrere “3000 km di pedalate facili lungo stradine secondarie”, è, come scrive Francesco Guccini nella prefazione, «riportare un po’ di persone da queste parti, con la voglia di chiacchierare, raccontarsi storie e ripartire un po’ più ricchi. Perché queste montagne arricchiscono chi le attraversa».

E partendo da Rossiglione, in Liguria, per arrivare ad Alia, in Sicilia, in 43 tappe Venneri chi porta lungo la spina dorsale dell’Italia, fra nomi antichi, strani e dimenticati, tra la storia vera e le tradizioni antiche che ancora resistono, in Paesi e tragitti dei quali conosciamo per la prima volta l’esistenza, e sembra di sentir frusciare ruote per strade e selciati fatti di storia minuta, ambienti naturali preziosi, popoli dimenticati, gente dimenticata che a volte ricordiamo per qualche terremoto.

Eppure quello di Venneri, questo giro d’Italia – fatto con gli occhi tra le nuvole ma ben puntati a terra – nella storia antica e minuta, montana e collinare, appartata, del nostro Paese, in questa riga di montagne che ricuce e innerva quella che fino a meno di 200 anni fa era un’espressione geografica, è anche un viaggio nel futuro, nella scoperta di un’Italia familiare ma quasi sconosciuta, troppo spesso ridotta a folklore. E’ un viaggio lungo un’occasione persa ma che è ancora lì che aspetta di essere colta fino a che è possibile, come un porcino silvestre o un tartufo montano.

Ogni tappa svela un piccolo mondo e attacca, come in un antico mosaico lineare, un pezzo all’altro, collegando diversità e somiglianze, ambiente, meraviglie, storia e storie. Ogni tappa è un traguardo dove aspettare di ripartire.

E Venneri, che viene dal tacco piatto dell’Italia, coglie magnificamente quest’occasione come i marinai di montagna evocati da Guccini, ma lo fa come un esploratore affettuoso e consapevole, che viene da altri mari ma riconosce ad ogni piccolo porto montano bellezza e possibilità. Lo fa raccontando ad ogni tappa non solo il viaggio e la possibile fatica, ma anche la storia e la bellezza minuziose, senza tanti fronzoli, concretamente come un montanaro che si ferma a guardare con affettuosa ammirazione il passato, tocca il presente e vede il futuro.

Appennino Bike Tour è un libro da leggere e da regalare, da consultare ora per programmare avventure primaverili ed estive. Un libro di scoperta e riscoperta, per attraversare l’Italia in bicicletta, piano, accompagnando la sua storia montanara, lasciandosi portare in Paesi a volte quasi abbandonati, silenziosi, attraversando panorami bellissimi, scoprendo la ricchezza culturale vera, minuta, nascosta pervasiva, dimenticata di un Paese magnifico, in bilico tra passato e futuro e dove la rinascita passa anche dalle ruote fruscianti di biciclette, da un turismo lento, gentile, curioso. Da marinai di montagna e montanari di pianura che sanno «Pedalare per un futuro a misura d’ambiente».

Fonte:Greenreport.it

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