Quisquilie e pinzillacchere ma… non solo 15

SE IL PD CHIEDESSE IL TEST PER DROGA E ALCOOL AI POLITICI?

Nicola Gratteri raccoglie il sasso e propone per tutti i politici, nazionali e locali, test per accertare l’eventuale uso di alcool e droga. A Destra la considerano una provocazione ma invece è un’idea che le Sinistre potrebbero cavalcare, non foss’altro per creare problemi alla maggioranza.
Sia intanto il PD a prendere l’iniziativa e presentare una proposta di legge secondo le indicazioni del Procuratore Gratteri!
Per 50 anni sono stato giornalista parlamentare e ricordo i rumors dei Commessi di Montecitorio sul fatto che diversi deputati, anche durante le giornate di seduta, utilizzavano i bagni per “farsi” una canna, e non solo.
La proposta del Governo sui test psicoattitudinali per la magistratura è probabilmente una “scatola vuota”, una “misura bandiera”, ma anche un avvertimento, un colpo di piccone all’immagine dei giudici, un altro tassello autoritario di questo governo. Basta vedere i fatti: prima il premierato, poi l’autonomia differenziata, quindi l’assalto all’informazione, con la Rai agli “ordini” della maggioranza della Meloni, e le voci ricorrenti sull’acquisto dell’agenzia AGI da parte di un imprenditore Antonio Angelucci, leghista, con il beneplacito del ministro Giorgetti, altro leghista, ne sono una conferma.
Non a caso se ne sono occupati il Gran Ciambellano, Bruno Vespa, proprio sulla prima rete televisiva, il Consigliere ad personam della Premier di cui è stato portavoce, Mario Sechi, nel programma di Lilli Gruber, e vari articoli di giornali che però non hanno, per ora, ricevuto smentite.
L’eventuale iniziativa del PD aprirebbe scenari oggi impensabili. Difficilmente andrà in porto perché i numeri sono dalla parte della Destra, che non consentirebbe alla proposta neppure di iniziare il suo iter, anche se bisognerebbe riflettere su una frase molto interessante di Gratteri: “Una persona sotto effetto di stupefacenti può fare ragionamenti sbagliati e può essere ricattato se è stato fotografato vicino a della cocaina”.
Le parole non sono state pronunciate a caso. A chi si riferisce il Procuratore di Napoli quando dice di essere “allenato a dire quello che penso” e “mi rivolgo a chi ha fatto il provvedimento”.
E tra le file della maggioranza, ma non solo, sono comunque in tanti a preoccuparsi. Perché?

PdA

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