DA IMBECILLE A ZAR IMBECILLE

Lo spirito dell’uomo, nella sua finitezza, non è tanto una scintilla della grande luce quanto un frammento d’ombra. Alla sua intelligenza limitata non è dischiusa la verità parziale e transitoria dell’apparenza; la sua follia scopre soltanto il rovescio delle cose, l’immediata contraddizione della loro verità. Elevandosi fino a Dio, l’uomo non deve solo superare sé stesso, ma strapparsi interamente alla sua essenziale debolezza, dominare di colpo l’opposizione tra le cose del mondo e la loro essenza divina; poiché ciò che della verità traspare nell’apparenza non è il suo riflesso ma la sua crudele contraddizione.
All’Università di Torino nel giugno del 2015, Umberto Eco innescò un acceso dibattito pubblico affermando: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
Tradotto dall’inglese-Il termine “imbecille” una volta era usato dagli psichiatri per indicare una categoria di persone con disabilità intellettiva da moderata a grave, nonché un tipo di criminale. La parola deriva dalla parola latina imbecillus, che significa debole o debole di mente.
Vorrei provare a riconoscere alcuni comportamenti sintomatici dell’Imbecillità! Sarete d’accordo nel definire imbecille chi parla o scrive a vanvera, chi si sente al di sopra della media e ostenta questa sua superiorità (deriva narcisistica dell’Imbecillità), chi vuol mettere sempre l’ultima parola su tutto, chi si fa paladino delle pseudoscienze, chi inquina le comunicazioni con turpiloquio e offese, chi si lamenta soltanto per il gusto della lagna quotidiana.
Al punto in cui siamo arrivati ultimamente, “Cesare non potrebbe fare il lupo se non fossero pecore, e nient’altro che pecore, i Romani.” W. Shakespeare
Da Cesare a Putin; non bisogna dimenticare che dal 2004, questa è la sua quarta guerra da quando è alla guida della Russia, quindi le intelligenze governative occidentali non dovrebbero stupirsi e forse sarebbe opportuno che rivedessero le loro politiche, che al momento possono sicuramente essere definiti imbecilli i fedelissimi di Putin, avendo sottovalutato le vere intenzioni di costui e aver posto in essere, negli anni precedenti una politica espansionistica con non poca arroganza. Imbecille supremo lui, imbecille il suo entourage che lo ha assecondato in questa tragica e mostruosa follia. Come toccò a un certo caporale austriaco, oggi è la volta di un piccolo funzionario del KGB a diventare Zar, al comando di una potenza come la Russia.
Sono oramai passati oltre due anni e l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina ci ha svegliati da un torpore che forse per certi versi aveva annebbiato la reale percezione della realtà geopolitica. Ci eravamo abituati abbastanza bene e per certi versi, con un po’ di ipocrisia, guardavamo e guardiamo con asettica indifferenza le non poche guerre e guerriglie distanti da noi. Alcune di queste passate inosservate, come se non ce ne importasse più di tanto.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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