Quisquilie e pinzillacchere ma… non solo 12

MELONI: DA POSSIBILE LEADER A FENOMENO DA BARACCONE

Sono trascorsi poco meno di due anni e l’Italia è passata da un leader indiscusso e riconosciuto come Mario Draghi ad un fenomeno da baraccone.
L’immagine dell’ex Presidente del Consiglio sul treno per Kiev con Macron e Scholz campeggiava sulle prime pagine di tutti i giornali ed aveva fatto il giro del mondo.
Oggi purtroppo siamo di nuovo sui giornali ma un’altra foto ha preso quel posto: Giorgia Meloni che dal banco del governo – nell’aula della Camera non in un baraccone di Luna Park – commenta l’intervento del segretario di un partito di Opposizione nascondendo la testa nella giacca del suo tailleur, in una postura davvero poco istituzionale, nonostante la delicatezza del dibattito e la… location.
Un atteggiamento che nasconde però tutta la fragilità e l’insicurezza della Premier che quando è in difficoltà sa solo ricorre ad un ricco campionario di faccette, risatine, occhiatine, abbandonandosi ad uno slang strascicato che tradisce, nonostante il suo ruolo, l’essere “de Roma”.
Li vedreste oggi un Moro, un Nenni, uno Spadolini – ma anche un Almirante o un Fini – replicare così all’intervento di un collega parlamentare?
Ma lei è così. Con la fisiognomica mostra la sua “vera” faccia, come quando grida: “io so Giorgia.
Questa è la Ducetta che un parte – minoritaria – del Paese si merita, ricordando sempre il voto delle opposizioni e l’alto numero di assenteisti.

PdA

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