Giornata dell’acqua

Mangiando una bistecca si consuma l’acqua di 94 docce.
======

Mangiare una bistecca di 3 etti significa consumare 4.500 litri di acqua: Giornata dell’acqua
stessa quantità utilizzata per 70 porzioni di legumi, 150 porzioni di verdura o fare 94 docce
di 3 minuti. Se la sostenibilità si legge in questi numeri, la partita è tutta a sfavore della carne
animale, in particolare quella bovina che ha l’impronta idrica più alta. Parliamo di circa 15.000
litri di acqua per produrre un solo chilo di carne di manzo, mentre per ottenere 1 kg di
frumento, la base vegetale per la produzione di molti alimenti che ricordano la carne (il
cosiddetto ‘meat sounding’), ce ne vogliono quasi dieci volte meno, 1.600 litri.
Oltre dunque alle emissioni di gas serra che, secondo i dati più recenti sono da attribuire per il
14,5-20% agli allevamenti intensivi, la produzione di carne è responsabile anche di un grande
consumo di acqua, un bene sempre più prezioso, anche perché rappresenta l’espressione con
cui i cambiamenti climatici impattano sugli ecosistemi. Le organizzazioni internazionali, a partire
dalle Nazioni Unite non hanno dubbi. Una delle strade principali per invertire questa rotta è la
diminuzione del consumo di carne, a vantaggio di prodotti vegetali o a base vegetale. Proprio
questi ultimi però sono presi di mira dalla legge 172/2023, recentemente approvata dal nostro
Paese, che prevede il divieto di utilizzo di qualsiasi definizione che richiama la carne, il meat
sounding appunto.
“Si tratta di una norma che rischia di danneggiare molte aziende italiane di produzione vegana,
con relativi impatti negativi in termini di occupazione e indotto, andando a favorire altri settori
merceologici più ‘tradizionali’. Questo, nonostante la tendenza a scegliere alimenti vegan sia
oggettivamente in forte crescita da diversi anni e la domanda di prodotti plant based è sempre
più diffusa dai consumatori italiani, anche non esclusivamente vegani”. Ad esprimere
preoccupazione, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra il 22
marzo, è Massimo Santinelli, fondatore e titolare di Biolab, una delle prime aziende italiane
specializzate in prodotti vegetali, prevalentemente biologici.
Come lui, molte altre aziende del settore sono oggi sulle spine in attesa che si definisca la
questione legata al meat sounding. La stessa Unione Italiana Food, associazione di
Confindustria, ha inviato alla Commissione Ue un parere sulla legge sottolineandone le
storture e chiedendo l’eliminazione della norma.
Parliamo infatti di un settore che ha avuto un vero boom di consumi, con ricadute concrete su
tutto il sistema agrolimentare, visto che le materie prime provengono per la gran parte da
coltivazioni agricole italiane. Gli ultimi dati elaborati da Good Food Institute dicono infatti che il
nostro Paese rappresenta il terzo mercato più grande d’Europa, dopo Germania e Regno
Unito per i prodotti a base vegetale e le vendite continuano a crescere raggiungendo oggi
complessivamente i 680,9 milioni di euro (+ 21% tra il 2020 e il 2022 e +9% solo nel 2022). La
carne vegetale, nello specifico, ha visto una vera e propria impennata, con un aumento delle
vendite dal 2020 al 2022 del 40% e con un valore di mercato di 168,4 milioni di euro.
“Ma per un’azienda come la nostra non c’è solo il danno economico. Come molti, nel settore
biologico e in quello vegano, abbiamo fatto fin dall’inizio delle scelte di tipo etico e ambientale”,
chiarisce Santinelli.

Fonte:Biolab

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *