Mostre….

I Capolavori di Monet dal Musée Marmottan Monet: a Padova un’immersione nel mondo del padre dell’Impressionismo

Padova raddoppia: ai “French Moderns” di Palazzo Zabarella risponde il Centro Culturale Altinate – San Gaetano con un’altra mostra dal respiro internazionale che porta nella città della Cappella degli Scrovegni il Monet più intimo.

Claude Monet, Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi. 1905, Olio su tela, 81,5×92. © Musée Marmottan Monet, Paris

Dal 9 marzo fino al 14 luglio “Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Paris” porta a Padova tutta la magia della luce e dei colori che hanno reso universalmente celebre il Maestro dell’Impressionismo. 

Le opere del Musée Marmottan esposte a Padova sono parte della collezione personale di Monet che egli custodiva gelosamente nella sua casa di Giverny e da cui non ha mai voluto separarsi. Sono parte del suo mondo interiore e riflettono le sue emozioni, i suoi legami con altri artisti da cui trasse ispirazione, la sua visione del mondo.

Non è un caso, come ricordato dalle tre curatrici, tra le massime esperte al mondo di Monet, Sylvie CarlierMarianne Mathieu e Aurélie Gavoille, che la celebrazione dei 150 anni dalla prima storica mostra dei pittori impressionisti coinvolga la città dove Giotto ha realizzato uno dei suoi capolavori, divenuti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e una terra a pochi chilometri da Venezia, città di luce, acqua ed impressioni riflesse. In particolare l’ultima parte della mostra, quella dedicata al Monet più intimo, si sofferma sulla ricerca del Maestro francese che realizza una sorta di finestra su un mondo fluttuante fatto di luce, una luce che trascende ormai quei paesaggi che erano stati i protagonisti della pittura giovanile.

Ma partiamo dall’inizio. La mostra non presenta solo opere appartenenti ai celebri cicli realizzati da Monet nell’instancabile ricerca sulla luce nel suo Giardino di Giverny, ma si occupa dell’intero percorso umano ed artistico, a partire dagli inizi, per proseguire col Monet viaggiatore, in Olanda, in Norvegia, a Londra, per finire appunto con la sua produzione più intima, degli ultimi 25 anni.

Monet e i suoi inizi

Nelle prime sale il racconto della vita di Monet si svolge attraverso alcuni ritratti della sua figura fatti dai suoi amici artisti, come lo splendido ritratto realizzato da Pierre Auguste Renoir nel 1873, quando Monet aveva 33 anni, o alcuni acquerelli di Eugène Boudin, pittore che il giovane Monet guardava con un certo sprezzo quando incrociava le sue opere dove egli stesso vendeva le sue caricature per poche monete, e di cui in seguito divenne invece collezionista.

Ritratto di Claude Monet

Pierre Auguste Renoir, Claude Monet che legge, 1873, olio su tela, 61,7x50cm © Musée Marmottan Monet, Paris

In questa sezione troviamo anche dipinti che testimoniano la sua ricerca sulla luce nel riportare su tela i paesaggi e le figure che ritraeva, con quelle pennellate veloci divenute emblema dello stile impresionista e della Pittura En Plein Air. Possiamo quindi ammirare opere realizzate tra il 1870 e il 1875, come “La spiaggia di Trouville“, dell’estate del 1870, quando sua moglie Camille Doncieux e il loro primo figlio Jean lo raggiunsero a Trouville, una stazione balneare alla moda durante il Secondo Impero. Opera emblematica di luce, spazio e composizione, temi che Monet approfondirà per tutta la vita. O ancora “Il treno nella neve. La Locomotiva” del 1875, periodo in cui Monet dipinse una serie di sedici paesaggi innevati tra cui quella qui esposta. Il tema del treno preannuncia le vedute della Gare Saint-Lazare che Monet dipingerà nel 187

Fonte:Itinerarinellarte.it

https://googleads.g.doubleclick.net/pagead/html/r20240313/r20110914/zrt_lookup_fy2021.html#RS-1-&adk=1812271802&client=ca-pub-1076884511058805&fa=2&ifi=8&uci=a!8&btvi=6

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *