spifferi di palazzo 28

RIFORME: RIDURRE A PASSACARTE GIUDICI E CAPO DELLO STATO

          Molte le promesse fatte dalla coalizione di Destra, prima del voto, per raccattare consenso, quasi nessuna mantenuta. Ma soprattutto due le riforme che hanno il solo obiettivo di accentrare nel Governo tutti i poteri: la giustizia e premierato. In realtà, a quest’ultima si è arrivati dopo aver constatato che la gente ama Mattarella e non  vorrebbe rinunciare al suo ruolo di garanzia.

          Un “affronto” per Giorgia Meloni che ogni mattina – come nello specchio della strega di Biancaneve – si interroga sul suo consenso.

          La Premier, che non è stupida, studia allora il modo di liberarsi dell’ “incomodo” Sergio con un’astuzia: non dimettendolo, ma spingendolo a lasciare spontaneamente il Colle.

Ed ecco che convoca riservatamente Maria Elisabetta Alberti Casellati (che protestò a Milano contro i giudici di Mani Pulite e in Parlamento votò per Ruby nipote di Mubarak, sempre lei) e le chiede di “confezionarle” una riforma ad hoc che – senza farlo apparire al popolo bue  –  riduca di fatto il ruolo di Mattarella a quello di tagliare nastri e salire due volte all’anno al Vittoriano per rendere onore ai caduti. Insomma un passacarte senza poteri che si limiti a ratificare le decisioni della sora Giorgia. Sempre che, autonomamente, non decida di togliere Lui il disturbo. Per lasciarlo, eventualmente, proprio alla Casellati. Tanto quell’incarico non conterebbe più nulla ma a Lei… andrebbe ugualmente bene.

L’idea del passacarte è un ruolo che frulla nella testa di questa Destra innamorata da sempre dell’uomo solo, o la donna, al comando: per il Quirinale ma anche per la Giustizia. Ed ecco che il ministro Nordio ci sta pensando: ridurre i magistrati a pavidi passacarte, come denuncia il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, secondo il quale “nessuna delle norme approvate possono essere utili a migliorare la giustizia”.

In particolare il neo Procuratore è molto critico con l’intenzione di limitare le intercettazioni per i reati contro la pubblica amministrazione e sulla separazione delle carriere che è, sostiene, “l’anticamera della sottoposizione del PM all’Esecutivo”.

Per fortuna, è’ invece saltata la norma di introdurre test psicoattitudinali per l’ingresso in magistratura. Si dice per il timore che qualcuno potesse proporre analogo “congegno” per… l’elezione di deputati e senatori.

Sì, che se ne vedrebbero delle belle!!!

PdA

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