NON SARA’ UN MONDO PER POVERI

Beaumont sur Mer – Ho la vaga impressione che luoghi per tutti quelli come me stiano scomparendo su questa Terra fatta di materiali di risulta e di esseri umani che esultano, alla pari di un milione di miliardi di mosche, che trovano la merda una leccornia!

“Quel che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto: ‘è naturale’ in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, cosi che nulla valga come cosa immutabile”. Bertolt Brecht.

Noi umanoidi siamo pur sempre delle bestioline rare. Non bruchi, non farfalle. Ma quella cosa che sta in mezzo quando questi mutano e si trasformano. Noi  veniamo visti semplicemente come insopportabili insetti  da quegli umani pieni di sicurezze. Noi umanoidi faremmo bene ad accettare i consigli di Franz Kafka: “Mai attirare l’attenzione! Starsene tranquilli, anche se si va contro ragione!”

In un mondo dove le nostre conversazioni vengono conservate in centri di server cloud-based nel deserto finlandese, dove una generazione sta crescendo condizionata per condividere momenti privati in spazi pubblici, forse anche noi censuriamo noi stessi; plasmiamo noi stessi come se da un momento all’altro qualcuno potrebbe sintonizzarsi.

Negli incubi dei ricchi e potenti umani, noi umanoidi siamo rappresentati come dei piccoli mostri quasi sempre uniti ad una sensazione di disgusto e di paura, alla incapacità di liberarsene e al senso di invasione. Proprio questa simbolica invasione deve far riflettere gli umani sognatori e indurli a considerarci esseri ripugnanti. 

Noi non siamo esattamente ciò che tutti vedono.

Siamo ciò che pochi trovano;

e che pochi, pochissimi, comprendono.” Angelo De Pascalis

Il colore scuro, la velocità con cui ci muoviamo, la capacità di occultamento nelle fessure più inaccessibili e la difficoltà di eliminarci completamente ci rendono sgradevoli, repellenti ai più. Nei sogni siamo in genere da collegarsi a qualcosa di “brutto” ed oscuro, che può essere identificato anche come un aspetto del sognatore stesso sepolto nelle profondità dell’inconscio, un Sé rinnegato che riappare in modo distorto provocando allarme nella coscienza negli altri sognatori meno poveri.

Una delle prime cose che pensiamo di capire è il desiderio della morte. La crudeltà degli umani ricchi e arroganti, ai nostri piccoli occhi, ci appaiono insopportabili. In special modo quando auspicano e affermano senza nessun tentennamento che la popolazione mondiale di otto miliardi perderà l’equivalente di tre Paesi delle dimensioni degli Stati Uniti in meno di un secolo, tre fattori chiave che spiegano perché la popolazione mondiale diminuirà: urbanizzazione, tasso di natalità e invecchiamento. Inoltre, il Covid ha avuto un impatto significativo sul numero delle nascite. 

Nei pensieri di Gregor, protagonista del romanzo “Metamorfosi” di Franz Kafka, nelle condizioni in cui ci troviamo, perderemmo sicuramente il treno. Di solito gli insetti rappresentano dei lati impresentabili e che bisognerebbe reprimere. Non siamo facili da debellare, se non con accurata disinfestazione.

Siamo piccole entità nericce quindi già alla vista mettiamo repulsione e paura…E possiamo sempre riaffiorare, proprio come i lati “mostruosi” degli esseri umani. “Ma se gli esseri umani sapessero che io sono un insetto omicida e ora cercassi di evitare la morte, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno.”

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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