Tennis….

Testo alternativoC’ERA UNA VOLTA IL (MIO) TENNISdi Claudio Pistolesi(Gremese Editore) Prefazione di Adriano Panatta 
Le storie, gli incontri, gli aneddoti di un campione del tennis in un libro emozionale che segna un’epoca indimenticabileEsce per Gremese un libro rivolto a tutti gli appassionati di tennis che condurrà il lettore nei meandri più reconditi del professionismo estremo di questo sport, dentro e fuori dal campo: lo scrittore protagonista di questa serie di storie e incontri nel lungo viaggio che ne ha segnato la carriera di campione è Claudio Pistolesi, conoscitore come pochi altri della ribalta tennistica mondiale. “C’era una volta il (mio) tennis”, con la prefazione di Adriano Panatta, narra emozioni, tensioni, frustrazioni, speranze, illusioni e gioie dei giocatori e dei loro allenatori in un excursus che spazia dal tennis “romantico”, che Pistolesi ha giocato in un’epoca marcata da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, a quello moderno, contrassegnato dai successi di Federer, Djokovic e Nadal. Pistolesi, che oggi vive negli Stati Uniti ed è un affermato imprenditore e coach internazionale – Director of tennis program per JTCC / Bolles in Florida e fondatore e CEO della Claudio Pistolesi Enterprise – scrive il suo lungo racconto a ruota libera, con semplicità e schiettezza, condividendo insieme ai lettori le mille vicende che lo hanno visto protagonista o testimone, tra tornei, spogliatoi, allenamenti e viaggi ai quattro angoli del globo, a tu per tu con i grandi e grandissimi del tennis professionistico (e qui ci sono quasi tutti!). I suoi ricordi lasciano affiorare gli entusiasmi, le tensioni, le speranze e le delusioni che questo sport straordinario porta con sé, insieme ai profondi mutamenti che ne hanno cambiato le dinamiche di gioco nel corso degli ultimi trent’anni. E tra tante emozioni vissute in prima persona, c’è anche posto per gli aneddoti più scanzonati e divertenti della sua movimentata vita sportiva: come quella volta che gli toccò – nelle vesti di allenatore – rincuorare Federer per aver perso una finale contro un “suo” atleta, oppure quando agli US Open di NYC (di fronte a 20.000 spettatori), giovane tennista avversario del mito statunitense Connors, fu scambiato per un suo tifoso e prontamente bloccato all’ingresso del campo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *