LA VEGGENTE

La mia amica Sara aveva la fissazione di leggere l’oroscopo pubblicato tutti i giorni sui quotidiani e non mancava mai di accettare supinamente   quello che suggeriva il proprio segno zodiacale, trovandone sicurezza e determinazione in ogni cosa che le veniva preconizzata dal suo segno . Si comportava sempre di conseguenza, senza mai mettere in dubbio quanto le suggerivano le cosiddette “ Stelle”.

Ma con il passare del tempo queste indicazioni di breve periodo non la soddisfacevano più. “Sono stufa” mi diceva,  “di questi oroscopi giornalieri, che non fai a tempo a realizzarli che già spariscono. Vorrei qualcosa di più serio che sia in grado di far pensare al mio futuro in modo tale  da poter fin d’ora sapere ciò che la vita mi darà.  Ed in modo particolare se il nostro percorso di vita potrà essere fatto insieme.”

Io non avevo mai pensato a questa eventualità per cui la cosa mi sconvolse letteralmente ma non dissi nulla. La ragazza era bella e promettente ma pensare che del mio futuro potesse decidere un vaticinio formulato da chissà chi, non mi gradiva affatto.  

Un giorno mi chiamò e mi disse di aver letto su di un giornale che la Veggente Erica risolveva tutti i problemi di futuro, denaro, amore, salute di chiunque l’avesse ascoltata, e poteva vantare infiniti successi ottenuti da tutti coloro che si erano recati da lei a risolvere i propri problemi.

Fu così che mi pregò di accompagnarla dalla Veggente, in modo tale da coinvolgermi in questa deprecabile avventura. “Tu sai bene che io non credo ad una parola di ciò che dicono questi presunti divinatori, per cui sarebbe meglio che non venissi”. “Ti prego….” Mi disse con voce lamentosa. “Non vorrai lasciarmi sola in un momento così importante della mia vita? Non ho alcun altro di cui fidarmi, perciò vieni.” Non resistetti a questa ulteriore voce, ancor più lamentosa di quella precedente, ed acconsentii.

Un bel giorno prese l’appuntamento e ci presentammo da Erica, una bella e giovane signora, vestita di tutto punto con abiti da vera Veggente.

“Avanti” ci disse, “ Ma uno alla volta”. Stavo per replicare che non ero interessato al consulto, ma non feci in tempo.

Dopo circa due ore Sara uscì con il volto soddisfatto. “Adesso venga lei” mi disse Erica. “Io non sono interessato al consulto” le ripetei. Ma subito replicò che io facevo parte integrante della vita di Sara, per cui il responso che lei attendeva doveva essere suffragato dal mio intervento.

Mi sedetti al tavolo di fronte a lei e potei constatare da vicino la sua bellezza. Certo, i vestiti da Veggente l’appesantivano e la rendevano un po’ goffa ma, pensai, tolta tutta quella roba, restava una bellissima ragazza di non più di venticinque anni. Le chiesi da quanto tempo faceva quel mestiere e come mai avesse intrapreso quel percorso. “Ho iniziato che avevo quindici anni per merito di mia madre che riconobbe subito le mie facoltà divinatorie e ne sono molto contenta. Ho sempre avuto riconoscimenti  e ringraziamenti da parte di tutti coloro che si sono seduti a questo tavolo. Anche l’aspetto economico ha avuto la  sua importanza. Il pregio che ho  merita doverosi compensi. ”

“Non ne dubito” risposi “ Ma  secondo me il tuo premio maggiore è quello di dare conforto e sicurezze a tutti coloro che si rivolgono a te come  una   scialuppa di salvataggio in grado di portarli fuori dalle loro ambasce.“ “Molto vero” mi disse” Ma tu sei un grande intenditore di questi temi. Dove hai imparato? Mi chiese. “Dalla vita.“ risposi.

“Orbene, aggiunse, ti sei accorto che finora abbiamo parlato solo di noi lasciando la povera Sara nei suoi incubi? Dobbiamo aiutarla per cui tornate sabato prossimo per completare il consulto E tieni presente che per te prevedo una settimana fantastica!”.

Il sabato successivo ci presentammo puntuali all’appuntamento e Sara entrò per prima. Dopo mezz’ora entrai io e trovai Erica molto più bella ed affascinante della volta precedente. “Complimenti!” le dissi. “L’altra volta eri soltanto bella. Oggi sei fantastica! ”. “E’ l’amore che guida il mio modo di essere!”. “Allora deve essere un grande amore se ti fa così bella!” “Certo, rispose, avevi qualche dubbio? Dimmi piuttosto, come è andata la settimana?” “Di merda, risposi. Ho bucato due volte con la Vespa e, non avendo una seconda ruota di scorta, ho trascinato il mezzo per sette chilometri. Debbo continuare?”. Si fece una grossa risata e aggiunse che la cosa era normale perché gli oroscopi  non funzionano tra colleghi.” Rimasi sbalordito “ tra colleghi’?”

“Bene, disse, ora parliamo un attimo della povera Sara che attende fuori. Ho capito che dovrai aiutarla parecchio. E’ un soggetto indecifrabile. Su ogni dubbio che ha prospetta mille soluzioni. Cioè nessuna. Ha paura della sua ombra ed è ingovernabile da ogni pinto di vista. Non raggiugerà mai alcuna meta perché, anche se ci arriva non la riconosce mai e punta su quella successiva che diventa una chimera. Ha molto bisogno del tuo aiuto perché sei l’unico che può ancorarla a qualche porto sicuro. Ripeto, dalle il tuo aiuto, non altro perché insieme sprofondereste nel baratro più nero. Adesso vai ma per farmi perdonare il mio errato responso che ti ho dato l’altra volta, adesso ne scrivo uno su questo foglio  che  conserverò gelosamente in questo cassetto e che apriremo insieme il prossimo sabato.

Assentii e nella strada di ritorno informai solo parzialmente Sara di quello che mi aveva detto Erica e le assicurai il mio aiuto incondizionato.

Il sabato successivo mi recai da solo da Erica la quale, prima di ricevermi, esaurì la propria clientela. Quindi entrai e la trovai più bella che mai.

“Accomodati” mi disse “Apro il mio bigliettino.“ “Prima apro il mio. Anche io ho avuto l’impulso di scriverti una cosa.” Glielo passai e lei lesse: “Non vedo l’ora di fare l’amore con te”. “Ma tu sei un demonio”, mi disse. Adesso leggi il mio”. Aprii il bigliettino che aveva scritto la settimana prima e lessi:” La prossima volta che ci vediamo noi due faremo l’amore.” “Caspita” le dissi “sei una Veggente insuperabile!”.

Fu così che mi condusse nel retro del locale dove un ampio letto ci accolse. Lei cominciò a spogliarsi e da quei vestiti buffi ne uscì un fiore di ragazza da far perdere la testa. Mi invitò a sedermi a gambe incrociate sul letto davanti a lei la quale iniziò a fare  ampi gesti con le sue mani sul mio viso. Mi faceva girare la testa  ed io per bloccare il movimento dei miei occhi, li fissai fortemente nei suoi. Quindi intonò una nenia dolcissima diffondendo nell’aria delle essenze profumatissime. A questo punto pensai: “Il Paradiso sarà così?”.

Concludemmo l’amore dopo un paio di ore e nell’accompagnarmi alla porta mi disse: “Tornerai?”. “Sono ai tuoi ordini. Visto che ormai sai come farei vaticini anche nei miei confronti, procedi quando vuoi.” Procedette per parecchio tempo e non potei fare altro che obbedire.

VIT

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