Spifferi di palazzo 4

SALVINI E IL…“GIALLO” DEL VIDEO DEL 2018

          Matteo Salvini nell’occhio del ciclone, come nel 2018 con il “sequestro” di 177 migranti sulla nave Diciotti, come l’anno dopo con il giro del figlio sedicenne sulla moto d’acqua della polizia  e, sempre ad agosto, al Papeete con qualche bicchiere di mojito.

          Passano gli anni ma il segretario della Lega scivola di nuovo su di una buccia di banana, ancora della magistratura. Né più né meno come per un ventennio era capitato a Berlusconi. Ma Silvio, rispetto Salvini, era un gigante!

          I fatti.  Il 18 settembre il Governo, in un Consiglio dei Ministri che dura appena un’ora,  approva una stretta sui migranti portando a 18 mesi la loro permanenza nei CPR. Il 30 settembre il tribunale di Catania, con una decisione della giudice Iolanda Apostolico, smonta l’impianto principale del provvedimento: in particolare per il trattenimento dei richiedenti asilo e per la cauzione di 5 mila euro. Il 5 ottobre, Salvini pubblica un video contro la giudice ripresa mentre cinque anni prima, nel 2018, era presente ad una manifestazione per sollecitare lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. Il 7 ottobre, dopo due giorni di imbarazzante silenzio, un carabiniere confessa di essere stato l’autore del filmato.

Ora, per non apparire sprovveduti, alcune domande sono d’obbligo: perché questo carabiniere parla dopo 48 ore, viste le polemiche che  erano seguite alla divulgazione del video? Ed ancora: è credibile o copre qualche “Servizio” parallelo? Ci sono riscontri per dire che è solo un “cineamatore”? E’ perché per ben cinque anni ha tenuto il video  nel telefonino e non lo ha cancellato? E’ stato lui o altri – e nel caso chi – a consegnarlo a Salvini che nel pubblicarlo non si è reso conto del vaso di pandora che stava scoperchiando?

Non sono domande banali.

Tangentopoli fu scoperta per caso, per la “superficialità” di Mario Chiesa. E’ possibile che un Ministro scaltro e navigato come Salvini sia caduto nello stesso infortunio?

Governo e Maggioranza, dopo un primo momento di euforia, forse se ne stanno rendendo conto e spostano l’attenzione sulla presenza dell’Apostolico sul molo di Catania nel 2018. Ma è come guardare la pagliuzza che è nell’occhio e non la trave.

Sulla opportunità, o meno, di quella presenza si può discutere ma sarebbe molto più grave se si scoprisse che esiste una Centrale “segreta” che filma, documenta e archivia materiale “delicato” da tirare fuori “al momento opportuno”.

Parliamo di un Salvini già agli onori della cronaca per i 49 milioni spariti – o spesi, come lui assicura – della Lega e per le frequentazioni, sue e di Savorini, con la Russia di Putin.

E se questo Ministro, nella sua battaglia “cieca” contro gli immigrati, ci avesse fatto scoprire un ennesimo scandalo?

PdA

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