RICORDANDO HAL 9000

Beaumont sur Mer – Per gran parte degli ultimi 50 anni, la nuova tecnologia ha assunto un ruolo molto importante nella vita di tutti i giorni.  Passiamo molto tempo insieme a questa nuova tecnologia. Andiamo al lavoro in macchina, usiamo gli aerei per gli spostamenti, utilizziamo i cellulari e computers per comunicare, cuciniamo con il forno a microonde. Fino a cinque anni fa la tecnologia sembrava esterna, serva. Al giorno d’oggi, ciò che colpisce non è solo l’ubiquità della tecnologia, ma anche la sua intimità.

Ma quale sarà l’effetto su di noi e sul nostro futuro? Diminuirà la quantità di distruzione e morte? O sarà la nostra rovina definitiva?

Oggi non ci troviamo ancora di fronte a umanoidi che esigono il nostro affetto o a universi paralleli sviluppati come Matrix. Eppure siamo sempre più preoccupati per le realtà virtuali che ora sperimentiamo. Le persone nelle chat room confondono i confini tra la loro vita online e quella offline, e tutto sembra indicare un futuro insieme a robot che sembrano esprimere sentimenti e stati d’animo. Cosa significherà per le persone quando il loro compagno quotidiano sarà un cane robotico?

Forse l’impatto più sostanziale e diretto che la tecnologia ha sulla vita quotidiana della maggior parte delle persone è di natura economica. La questione del lavoro e della disoccupazione tocca le corde della preoccupazione di quasi tutti noi e delle future generazioni.

Sebbene la concorrenza tra macchinari e lavoro umano esista da tempo, solo di recente ha fatto il suo esordio nel campo del lavoro intellettuale. Proprio come i macchinari pesanti hanno eliminato la necessità dello sforzo fisico da parte degli esseri umani, così anche la tecnologia moderna, sotto forma di microchip e computer, porta con sé la possibilità  di poter sostituire le attività mentali umane. Questo potrebbe significare che gli esseri umani non avranno più un ruolo su questa Terra?

Analizzando e prendere coscienza di questi dati, forse bisognerà iniziare a rallentare lo sviluppo delle cosiddette “nuove tecnologie” e cercando di “inventarsi” uno stile di vita all’altezza della persona umana. Cosa non molto gradita a chi governa l nuova tecnologia.

 Dal punto di vista di semplici mortali, questa avrebbe potuto essere la migliore prospettiva per il futuro. Un reinventarsi la natura con comunità agricole di piccole dimensioni. Anche se non esiste una visione coesa delle ramificazioni della tecnologia, un futuro senza riformare le nuove tecnologie potrebbe avere conseguenze disastrose per l’umanità intera o gran parte di essa.

Non è difficile prevedere come le tecnologie attuali siano una minaccia per l’umanità e per il mondo naturale in generale, e che un futuro crollo della società umana è possibile o addirittura probabile.

Ai gestori del mondo così ben serviti dalle loro potenti tecnologie non deve essere consentito di gestire questo loro potere indiscriminatamente. Queste previsioni includono i cambiamenti in atto della umanità nel futuro, a causa della sostituzione degli esseri umani dai computer, decadimento genetico degli esseri umani a causa della mancanza di selezione naturale, ingegneria biologica degli esseri umani, l’abuso di potere tecnologico tra cui le catastrofi causate da organismi geneticamente modificati, guerra nucleare, e armi biologiche.

 Il controllo dell’umanità con la sorveglianza, la propaganda, il controllo farmacologico e controllo psicologico con una umanità, non in grado di adattarsi al futuro. Un disagio che si manifesterà probabilmente con un aumento di disturbi psicologici; ampliamento di una economia e politica disuguagliante, alienazione sociale; una perdita del senso della comunità e una disoccupazione di massa.

La tecnologia, causando degradazione ambientale a causa della miopia dei propri gestori, avrà il sopravvento con la evidente sovrappopolazione e sovraffollamento. In sostanza, una qualsiasi tecnologia riflette una visione del mondo. Le tecniche e organizzazioni sociali sono generati da una particolare visione del mondo e dipendono dalla sua percezione della vita, la morte, il potenziale umano, e il rapporto degli esseri umani tra di loro e con la natura.

Fermare la distruzione portata da tali tecnologie richiede non solo la regolazione o l’eliminazione di singoli elementi, come armi chimiche, pesticidi e armi nucleari. Sono necessari nuovi modi di pensare l’umanità e nuovi modi di relazionarsi alla vita. Tutto questo richiede la creazione di una nuova visione del mondo.

Si dovrebbe forse favorire la creazione di tecnologie da parte delle persone direttamente coinvolte nel loro utilizzo – non per gli scienziati, ingegneri e imprenditori che guadagnano finanziariamente dalla produzione e distribuzione delle invenzioni e che la gente conosce poco il contesto in cui vengono utilizzate le tecnologie.

Tecnologie integrate con un elevato grado di flessibilità in modo che esse non impongono un’impronta rigida e irreversibile sui cittadini-utenti, e favorire la creazione di tecnologie che stimolano l’indipendenza dalla dipendenza tecnologica e promettono la libertà politica, la giustizia economica, e equilibrio ecologico.

Sarebbe necessario impostare una lotta per favorire lo sviluppo di una visione del mondo per migliorare la vita nelle società tecnologiche occidentali. Infondere una percezione della vita e della morte e integrare il bisogno umano di espressione creativa. E non intravvedere il ruolo umano come il dominatore di altre specie e della biologia planetaria, ma come integrato, armonizzato nel mondo naturale con l’apprezzamento per la sacralità di ogni vita.

 Favorire la creazione di macchine, tecniche e organizzazioni sociali che rispettino sia la dignità umana che l’integrità della natura. Abbiamo un mondo da guadagnare. Ciò che non possiamo ignorare è che quello che ci viene concesso di utilizzare delle nuove tecnologie, sono le briciole, gli scarti del luculliano pasto quotidiano dei potenti della Terra.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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