CON LE EUROPEE SCHLEIN
SUGLI ALTARI O NELLA POLVERE
Il prossimo voto europeo potrebbe essere per Elly Schlein quello che è stato il referendum istituzionale per Matteo Renzi: flop elettorale e dimissioni dalla segreteria del PD.
Allora il Bullo toscano – si era nel 2016 – scontò soprattutto la sua antipatia e l’eccessiva sicurezza che gli italiani lo avrebbero seguito anche nell’avventura dell’uomo “forte” alla guida del Paese.
La Schlein ha un problema diverso: non la guida del Paese, perché all’opposizione, né l’antipatia. Anzi. La gente ha cominciato a conoscerla e piace, anche se la parte del Partito ostile aspetta proprio le urne di giugno per metterla da parte.
Del resto come non ricordare che, a portarla alla segreteria del PD, sono stati i “gazebo” delle Primarie contro la scelta degli iscritti DEM?
Il suo problema sta nelle liste per Bruxelles perché le indiscrezioni su alcune candidature non lasciano ben sperare.
Per esempio, in passato, si è puntato con scarso successo su volti televisivi noti e non è andata bene: o non sono riusciti o, una volta eletti, dopo un po’ si sono dimessi. Come la Gruber e Michele Santoro. Discorso a parte David Sassoli che, oltre che bravo, godeva di una indiscussa simpatia ed è arrivato anche a diventare presidente del Parlamento Europeo.
Ma mi chiedo: È simpatica la Annunziata, in corsa come capolista del Sud? È in grado di “riagganciare” i voti persi in questi anni? Brava è brava; professionista seria, certamente; ma addirittura farne la capolista in una circoscrizione fondamentale per il PD…
E la Boldrini diventata, un’era fa, Presidente della Camera solo per un calcolo di Palazzo? Chi se la ricorda? E Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria, che dovrebbe correre per il Centro? C’è, al di fuori del ristretto gruppo delle fedelissime della Segretaria, chi la conosce? Analogo discorso per la possibile capolista del Nord-Est Chiara Gribaudo che qualche volta abbiamo cominciato a conoscere in TV. Troppo poco!
Forse è prematuro ma i nomi che circolano sono questi e, sinceramente non sembrano vincenti. La Schlein ricordi che si vota con il sistema proporzionale ed oggi occorre che i candidati siano straconosciuti ma soprattutto simpatici.
Diversamente prepariamoci al Nazareno per un altro “Papa”. Forse anche stavolta…straniero. Qualcuno parla di Maurizio Landini. Conosciuto è conosciuto, simpatico pure, ed anche molto determinato. Il ché non guasta!
PdA