MURA…LES

Beaumont sur Mer – I confini sono necessari o involutivi? Gli esseri umani sarebbero spinti naturalmente verso una maggiore connessione e cooperazione, o qualche vecchio istinto di diffidenza li trattiene sempre? Queste sono alcune delle domande che imperversano nei contorni di “Mending Wall” (Rammendo Muri) come l’ombra in un pascolo primaverile. Questa poesia  di Robert Frost apparve per la prima volta nel libro North of Boston (1914), e da allora la sua storia di un muro che divide le proprietà dei vicini è stata letta sia in senso letterale che figurato.

Rammendare Muri

“Qualcosa  non ama il muro,

mandando sotto di sé le onde del terreno ghiacciato,

scagliando pietre verso il sole;”…

“La comunità internazionale vive, sconvolta”, si fa per dire, nell’attesa che la questione mediorientale trovi una soluzione politica e che cessi la violenza che sta dissanguando i popoli di Palestina ed Israele. Israele, invece di risolvere il conflitto, ha costruito un muro per separare i palestinesi, confidando che questo limite significherà sicurezza.

L’odio non può essere fermato con i muri. La resistenza di un popolo che vuole esser libero non si fa piegare da un muro. La sofferenza non ha limiti e spinge molti palestinesi ad immolarsi sugli altari della libertà. Si potrebbero riempire centinaia di pagine disumanizzanti sulle atrocità degli umani al potere. Ciò che comunque prevale nella mente di chiunque detiene potere, sono gli interessi di pochi rispetto all’interesse generale. A questa vomitevole regola, nel loro piccolo e miserevole mondo, non sfuggono molti amministratori calabresi. L’intolleranza e la tracotanza del potere non conosce, e non vuole riconoscere, il diritto ad una vita migliore dei propri cittadini-sudditi.

Quanti sono i muri di insensibilità e disprezzo verso la vita umana di questo Occidente “civilizzato”? Che muri hanno costruito per non vedere, né sentire il grido di protesta ed il dolore della povera gente che, pur di fuggire dalla fame e dalla guerra, finisce per morire annegata nel mare di Ulisse? Forse un po’ di quel “muro” è anche dentro ognuno di noi. Se non si riesce ad abbatterlo e non ci si sforza di capire e rispettare il diritto degli altri, non si riuscirà mai a cambiare qualcosa in questo mondo balordo e folle.

I potenti, comunque coerentemente alla loro nauseabonda esistenza, continueranno a costruire i muri della stupidità e della crudeltà umana. A costruire le barriere tra gli uomini. Bisogna anche dire che le “barriere”, queste costruzioni, rappresentano la ferocia e bruttura degli uomini nella storia dell’umanità essendo state costruite espressamente per separare e dividere. Nei casi più estremi, esse hanno a volte confinato intere aree abitate per essere poi abbattute. I “ruderi” sono ancora qui.

Altri muri furono costruiti in diversi angoli del mondo, come quello di Berlino, durante la Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti, che finirono per separare un popolo sottomettendolo ai propri fini politici ed economici. Migliaia di famiglie rimasero divise per diversi decenni, vivendo l’orrore ed il dolore di questa lacerazione. Molti tentarono di oltrepassare il muro, pochi ci riuscirono, altri persero la vita sotto i proiettili delle guardie o sui campi minati della Germania Est.

Senza dimenticare il muro che divide le due Coree e che corrisponde alla stessa politica di potere e supremazia delle grandi potenze, come la Cina ed i suoi interessi. Il popolo coreano è diviso e contrapposto. Ad intere famiglie è stata preclusa la possibilità di vedersi o di avere notizie l’una dell’altra per decenni e non gli resta altro che preservare i ricordi ed aspettare il giorno fatidico. Non un giorno qualsiasi, bensì proprio quello, il giorno in cui cada il muro della divisione e possano ricongiungersi negli sguardi e nel cuore.

All’alba, da dietro le colline che cingono il mio paese d’origine in Calabria, il sole sorgerà e splenderà come sempre sulle acque calme dell’Ulisse di settembre e le persone si sveglieranno “tranquille” e serene e questo scritto, per molti, sarà semplicemente un sogno demenziale, conseguenza dell’abbondante cena della sera prima. ” Summer has come and passed / The innocent can never last /Wake me up when September ends.”

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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