Punture di spillo 274

GIUSTIZIA: MELONI COME BERLUSCONI?

           Solo i cretini non cambiano idea. E Giorgia Meloni non è cretina!

E infatti le è stato sufficiente sfruttare il voto democratico per passare  dall’opposizione alla maggioranza e “trasformarsi” dalla giustizialista di sempre in garantista.

           Stiamo parlando di una politica che per decenni, dai banchi dell’opposizione, ha costruito tutta la sua carriera politica difendendo i giudici e chiedendo le dimissioni di chi nei governi passati finiva nelle inchieste. Ma ora è Premier ed ha cambiato a 180 gradi.

           Solo gli ingrati rinnegano le amicizie. E Giorgia Meloni non rinnega le amicizie!

E infatti il suo governo – e non solo – ospita personaggi che difficilmente un altro presidente del consiglio si sarebbe preso a bordo. Un esempio? Andrea Delmastro e Daniela Santanchè. Il primo, almeno, non avrebbe dovuto fare il sottosegretario alla Giustizia per manifesta non conoscenza dei ‘fondamentali”. La Santanche’ perché del tutto improponibile, soprattutto al Turismo, una materia da possibile conflitto di interessi. Ma qui, forse, la Premier non è stata ben consigliata da chi, per professione, non poteva non conoscere la situazione imprenditoriale della futura Ministra.

           Ma c’è un altro errore commesso da Giorgia Meloni nel momento in cui, per ragioni “superiori” di governo, ha dovuto abbandonare le sue tesi giustizialiste per diventare dall’oggi al domani garantista: la nomina di Carlo Nordio a Guardasigilli. Ma chi è causa del suo mal…

           Ed ora, dopo la novità di un comunicato “senza paternità”, anche se uscito da Palazzo Chigi, contro una parte della magistratura accusata di svolgere un ruolo attivo di opposizione, attendiamoci una “adunata” di tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia sulle scale del Palazzo di Giustizia di Milano come avvenne per Silvio Berlusconi!

           Ma abbiamo detto – e confermiamo – che Giorgia Meloni non è cretina per cui non c’è da escludere una nuova “capriola” (dal MSI di Almirante ad AN, a Fratelli d’Italia) della Premier: un rimpasto che lasci a casa ministri e sottosegretari che in questi mesi l’hanno delusa e hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. E allora vedremo quanti altri faranno compagnia a Santanche’ e Delmastro.

           Un dubbio: sicuri che Matteo Salvini, con un processo ancora in corso ed un’eventuale condanna, ci sarà ancora?

           I garantisti, e quindi la Giorgia Meloni di oggi e i giornalisti che tifano per lei, ci diranno che fino al terzo grado di giudizio…

PdA

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