LA PIETRA FILOSOFALE.

La ricerca della pietra filosofale è sempre stato lo scopo supremo dell’alchimia.

Maghi, stregoni, fattucchiere si sono  dedicati alla sua ricerca fin dai tempi più remoti, attraverso la miscelazione delle più disparate sostanze chimiche reperibili in natura e altrove.

Molti tentativi in tal senso sono stati attribuiti a Cagliostro ma ,visti i risultati, non sembra che abbiano avuto successo.

L’alchimista più noto di questo settore è stato lo scrivano Nicolas Flamel, vissuto nel quattordicesimo secolo, il quale affermò di aver trovato la pietra dei filosofi e che la avrebbe utilizzata per diventare ricco, paragonando il lavoro dell’alchimista a quello della creazione.

Ma di quanto affermato dal Flamel non è mai esistita prova alcuna

Nel simbolismo alchemico la pietra filosofale avrebbe dovuto possedere straordinarie virtù tra le quali, la più nota, è quella della trasformazione dei metalli vili in oro. Inoltre sarebbe stata in grado di produrre l’elisir di lunga vita e di assicurare la saggezza e la sapienza. In buona sostanza, l’immortalità.

La pietra si ipotizzava come un amuleto – ottenuto per effetto di successive trasformazioni miracolose che il metallo vile subiva – ma delle quali nessuno ha mai avuto contezza, nè certezza.

Alcuni studiosi però – molto più avveduti – hanno fatto notare come in molti testi alchemici si afferma che questa “Opus Magnum” non è opera materiale, e che il trovare la pietra nascosta, di cui qualche antico filosofo parlava, si sostanziava  in una esperienza interiore, cercata e vissuta per fini attinenti alla vita reale.

Tutte le strade percorse alla ricerca della predetta pietra, nonostante una lunga e dettagliata serie di esperimenti descritti sotto il velame del linguaggio alchemico, non ha mai dato alcun esito.

Coloro che si sono cimentati in questa opera attraverso la strada empirica, sono andati incontro a  sonori insuccessi.

Ma la ricerca continua anche ai giorni nostri.

Infatti nel ventesimo secolo è sorto in tutto il mondo un grandissimo movimento composto da valenti scienziati, dotti, studiosi e praticanti, i quali ne  hanno ripreso con forte lena le ricerche, i cui risultati cominciano ad esser considerati soddisfacenti, al punto che sono convinti di essere sulla buona strada.

Attualmente essa viene intesa come il massimo di benessere diffuso che va ad estendersi su di un numero crescente di persone, le quali possono godere di privilegi e agi, fino a qualche tempo fa, impensabili.

Ma le risorse che una natura generosissima ha sempre messo a nostra disposizione non sono infinite.

Questa loro sfrenata utilizzazione  si è trasformata in un vero e proprio sfruttamento in quanto – pur avendo per oggetto beni riproducibili – la velocità del loro assorbimento non ne  consente la riproduzione in tempi utili.

Pertanto la natura si ribella e mostra la sua insofferenza con eventi climatici catastrofici : siccità, alluvioni, terremoti, tsumani, smottamenti, inquinamenti, scioglimento dei ghiacciai con conseguente sommersione delle terre confinanti con gli oceani e i mari.

Ma i moderni ricercatori della pietra filosofale non demordono e proseguono imperterriti nel loro cammino,  credendo che la meta sia ormai  prossima.

Sentono che debbono soltanto fare un ultimo sforzo per conquistarla e portare finalmente il mondo alla fantastica e nuova età geologica, quella della pietra filosofale, non rendendosi affatto conto che – nonostante i ripetuti e accorati avvertimenti di allarme –   jnvece  lo stanno  portando  a grandi passi  verso la catastrofe e verso  quell’età dell’unica pietra che ormai ci resta, quella primordiale, che l’umanità ha già, suo malgrado, conosciuto: l’Età della Pietra.

Vit

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