DEDICATO A VOI

Queste poche righe sono dedicate a chi ha avuto il coraggio di leggere i miei scritti fino in fondo, con ciò dimostrando che  – chissà per quali motivi – – ha apprezzato le mie storie.

Io, d’altra parte, gli sono sempre stato dietro, come un angelo custode, a scrutarne le reazioni, con ciò evidenziando che le storie  non le ho scritte solo per me ma soprattutto per  l’occasionale inclito lettore in grado di apprezzarne lo spirito e di godere delle situazioni venutesi a creare dallo snodarsi degli eventi, i quali sono realmente accaduti per il novanta per cento.

Mi sono concesso il dieci per cento di fantasia al solo scopo di incatenarti alla trama, cosa abbastanza difficile ai giorni nostri, perché bersagliati da una miriade di fiction, giornali, tv e film che tendono a distogliere  l’attenzione, perché di più facile e meno impegnativa lettura.

A tale proposito qualcuno mi ha detto che una volta letto le prime due righe dei racconti,  riusciva a staccarne gli occhi  soltanto alla fine.

Ma  non gli ho mai creduto.

Qualche altro, invece, mi ha accusato di saccenza, presunzione e protagonismo.

Ha perfettamente ragione.

 L’ho fatto di proposito per attirare l’attenzione e rendere appetibili i racconti i quali – se privati della fantasia e del grottesco – non avrebbero interessato nessuno.

Fin dalle prime righe il lettore deve pensare “Ma che cavolo scrive questo?” Altrimenti archivia lo scritto e si mette a fare le parole incrociate.

Sì, lo confesso, è stato un subdolo trucco, ma il fine giustifica i mezzi.

E il mio fine era quello di ricordare e meditare su certi momenti particolari della mia vita, su certe riflessioni che non riuscivo ad estrinsecare più per mancanza di coraggio ed interlocutore idoneo, su certi sogni ricorrenti  ormai divenuti realtà, ma stantii.

E soprattutto volevo dire queste cose a qualcuno che non potesse contraddirmi, qualcuno che accettasse supinamente le mie riflessioni e le mie iperboli, e che non interloquisse continuamente, come capita con le parole.

Questo docile ascoltatore, questo cortese uditore sei stato tu.

In te ho trovato un tesoro perché ti sei lasciato catturare dalle panie delle trappole che ho artatamente teso, dalle imboscate che ho preparato e nelle quali, finora, nessuno era  mai caduto.

Ho comunque l’ardire di pensare che esci più maturo da queste brevi letture, e che la lacrima e il sorriso che sono riuscito a strapparti costituiscono momenti di sensazione ed emozione che arricchiscono l’esistere.

Grazie quindi caro lettore.

 La tua cortese attenzione mi ha fatto rivivere momenti emozionanti della mia vita, che ritenevo ormai perduti per sempre e ha fatto rivivere quel ragazzo di tanti anni fa, ormai disperso nella notte dei tempi.

 Vit

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