ASPROVERTRAGUS

Beaumont sur Mer –“Le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere tra i due.” George Orwell.

Non appena la luce nella stanza da letto si spense, tutto il paese fu un brusio, un’agitazione, uno sbatter d’ali. Durante il giorno era corsa voce che gran parte degli abitanti, avevano fatto la notte precedente un sogno collettivo strano durante il quale uno del paese  avrebbe desiderato comunicare a tutti qualcosa.  

Nel frattempo, però, quasi tutti si erano trasformati in furiosi licantropi, affamati di carne umana, i quali sono soliti attaccare in gruppo, per assicurarsi di non lasciare scampo alle vittime.

 Alcuni di essi sapevano andare a cavallo, mentre altri erano armati di archi e mazze acuminate. Oltre a una buona resistenza ai proiettili e agli attacchi fisici.

 Uno dei loro tratti caratteristici era l’agilità dei movimenti, che sfruttavano per acuire la tensione.  Quelli addetti alla caccia notturna, sapevano quando era il momento giusto per attaccare. Erano sveltissimi nel modificare repentinamente la loro traiettoria per evitare i colpi di pistola, capaci come erano di scattare lateralmente e abbassarsi prontamente e dare ordini ai loro sottoposti, volendo dare il giusto spazio anche ai tanti mostri che popolavano il villaggio, il castello, la fabbrica e le altre ambientazioni da brivido.

 Dopotutto gli abomini del Villaggio erano sempre i primi ad intervenire realmente sulla vecchia struttura sociale degli umani.  
Giunti a questo punto, bisognava svelare che da quel momento in avanti sarebbero stati presenti diruttori sui nemici del gioco: oltre a riepilogarne abilità e caratteristiche, chi scrive ha provato ad arricchire il tutto con  la disamina di alcune personali  considerazioni circa l’efficacia delle bestie, soprattutto sul fronte ricreativo.

Sempre durante la notte apparve un anziano licantropo dal nome curioso “Aspro-vertrăgus che sembrava un cane da inseguimento e da presa, e univa la velocità alla forza, simile ad una brutta copia  dell’attuale levriero. L’Aspro indirizzò il suo dire a tutta la popolazione per incitarla alla rivoluzione contro i pochi umani rimasti: L’uomo è il solo, vero nemico che abbiamo. Si tolga l’uomo dalla scena e sarà tolta per sempre la causa della fame e della fatica”. E poi concluse: “Poco mi rimane ancora da dire. Solo ripeto di ricordar sempre il vostro dovere di inimicizia verso l’uomo e tutte le sue arti. Tutto ciò che cammina su due gambe è nemico. Tutto ciò che cammina su quattro gambe o ha ali è amico.”

Di lì a poco l’anziano licantropo di nome Aspro-vertrăgus, morì, volgendo lo sguardo  ciò che aveva contribuito nel trasformare un villaggio umano in uno di licantropi. E’ fu l’inizio della conquista del potere e di sempre nuovi privilegi da parte dei licantropi che alla fine porterà a trasformare il precetto dell’uguaglianza nel celebre: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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