UNSITTING  BULL

Beaumont sur Mer -“È strano, ma vogliono arare la terra, e sono malati di avidità. Hanno fatto molte leggi, e queste leggi i ricchi possono infrangerle, ma i poveri no. Nella loro religione i poveri pregano, i ricchi no. Tolgono denaro ai poveri e ai deboli per sostenere i ricchi e i potenti.“ —  Bisonte Seduto

Quante volte abbiamo sentito dire che chi gode di un clima fantastico, di un mare e di un sole sempre a portata di mano, ha già tutto o quasi tutto e rilassandosi, lavora meno. Lavorando meno, guadagna meno e pretende di più, sempre di più.

I meridionali vengono accusati da sempre del “dolce far niente”, dunque, si creano i presupposti per far nascere dal nulla i litigi, e le unioni dei litiganti, con associazioni o partiti o gruppi virtuali o reali, atti proprio a questo: a litigare e contestare, senza concludere nulla, perché l’obiettivo non è quello di ottenere risultati per la Calabria, bensì ottenere credito, nonché un potere individuale  sottile sempre più forte, che alla fine suggella la governabilità di questa nostra terra.

La moderna democrazia consiste in elezioni sempre più fittizie e gestite dalle potenze economiche e dai politici di professione. Un’altra ragione, questa volta sicuramente vera, è che in Italia la liberal democrazia ha partorito sempre più potenti mediocri.

 I mediocri sono dappertutto. Spesso hanno delle caratteristiche in comune, sono viscidi, ipocriti e perfidi come Uriah Heep, il personaggio letterario creato da Charles Dickens nel suo romanzo David Copperfield. La loro mediocrità deriva dall’ignoranza e dal quasi analfabetismo. Per celare la loro impreparazione, sono anche arroganti e si armano del potere ricevuto dall’alto, non quindi per merito raggiunto in campo lavorativo, per carità, ma per “grazia ricevuta”.

Sono infatti dei veri e propri miracolati irresponsabili. Questi individui si trovano un po’ ovunque, nei Ministeri, negli Organismi di controllo, nelle Camere di Commercio, cattedre universitarie, nelle grandi organizzazioni sindacali, nei partiti politici, ma anche nelle imprese pubbliche e private ed in altri enti ancora.

Accettando le regole del gioco liberal-democratico, il popolo viene chiamato ad esprimersi pur non essendo mai del tutto libero di scegliere, e non è mai del tutto consapevole di cosa ogni scelta comporta. Vi invito a riflettere, ad esempio, al fenomeno della ‘campagna elettorale’ figlia legittima della cosiddetta Democrazia. Politici di ogni sorta e genere si mettono in marcia su e giù per la penisola a raccontare fregnacce con il solo fine di essere “eletti”. Per riuscire nell’intento viene loro naturale fare ‘promesse da marinaio’ durante la campagna elettorale che altro non è che una gara a chi le spara più grosse.

Ultimamente, è diventata una vera e propria competizione, durante la quale tutto diviene lecito, anche diffamarsi a vicenda andando a rivangare avvenimenti passati senza risparmiarsi il fango da buttarsi addosso reciprocamente. Chiaramente in tutto questo un ruolo importantissimo viene ricoperto dal mondo mediatico che, in mano ai potenti, come succede in Italia, diventano strumento di convincimento straordinario.

Non dimentichiamo i social network e il loro contributo all’appiattimento verso la mediocrità, senza riconoscimento di una maggiore preparazione, o di una maggiore conoscenza, di uno rispetto ad un altro. Su questo palcoscenico recitano anche quei cittadini che vanno a votare perché piace loro la faccia del candidato, oppure votano sempre il solito perché convinti che non cambierà mai niente.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *