Stasera a Polignano a Mare Peppe Voltarelli e l’Orchestra Sinfonica di Sanremo celebreranno Mister Volare
C’è lui. Domenico Modugno. Tra i giganti della musica leggera di ogni tempo.
Trent’anni fa ci lasciava. Ma tutti continuiamo a cantarlo. Di generazione in generazione. A partire dal celeberrimo brano Nel blu dipinto di blu, vincitore al Festival di Sanremo nel 1958.
Per il trentennale della scomparsa ovunque fervono le iniziative dedicate all’immenso cantautore pugliese.
Peppe Voltarelli, cosentino, classe ’69, vincitore di tre Targhe Tenco, annoverato tra i maggiori cultori e interpreti di Mister Volare, insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta da Giancarlo De Lorenzo con il suo ‘Modugno 30’ è da tempo in tournée in tutto il Paese.
Ha appena partecipato al Festival itinerante ‘I Suoni di Sillene. La Musica nelle Terre delle Acque’ per la direzione artistica di Paolo Ponziano Ciardi a Chianciano Terme, Viterbo e Castiglion del Lago.
Inarrestabile è approdato oggi nella città natale del cantante, amato anche dalle giovani generazioni, ospite di ‘Polignano a Mare. Città della Musica. Speciale Modugno’ pilotato da Carmen Consoli.
Lo abbiamo incontrato.
Che spettacolo è ‘Modugno 30’?
È uno spettacolo fresco, ironico e contemporaneo con alcune tra le più belle canzoni di Modugno -Amara terra mia, Lazzarella, O ccafè, Lu pisci spada, Tu si ’na cosa grande, Cosa sono le nuvole, Vecchio frac, La donna riccia, Musetto, L’Avventura, Dio come ti amo… e i superlativi arrangiamenti di Valter Sivilotti.
Nella scaletta ci sarà il brano che ha dedicato all’indimenticabile Mister volare?
Sì. “Cantare” è una canzone che ho scritto per raccontare il mio Modugno, ripensando al suo percorso artistico e umano, al suo Sud, alla sua Terra e a quelle sue braccia che ci stringono tutti ancora oggi a distanza di quasi settanta anni. Non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo di persona ma ho incontrato più volte la signora Franca Gandolfi (vedova Modugno) a cui il mio spettacolo è piaciuto molto.
Ma quando ha ascoltato per la prima volta Modugno? E come è si è scatenata questa passione?
“Da bambino. I miei genitori erano grandi appassionati ascoltatori di musica leggera italiana. In casa nostra la collezione di vinili includeva Domenico Modugno ma anche Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Nicola di Bari…Negli anni ’90 insieme alla mia band “Il parto delle nuvole pesanti” decidemmo di eseguire una versione semi-punk del singolo ‘L’Avventura ‘ di Modugno”.
Il brano – ricordiamo- fu originariamente scritto nel 1965 per lo sceneggiato televisivo ‘ Scaramouche ‘ in onda quell’anno sul Programma Nazionale (poi Rai Uno).
“Da allora – racconta Voltarelli – non ho mai smesso di approfondire la figura di Modugno, artista e uomo, fino ad ideare e realizzare nel 2001 uno spettacolo dal titolo “Voleva fare l’artista” interamente dedicato a lui con il quale riproponevo le sue canzoni con arrangiamenti in chiave jazz e aneddoti curiosi e divertenti”.
Che cos’è Modugno per lei?
Un genio, carico di futuro.
Paola Stefanucci
Info: ingresso gratuito, p.zza Suor Maria La Selva, ore 21, Polignano.
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