Quisquilie e Pinzillacchere ma… non solo 42

MELONI? UNA SEDICENTE PATRIOTA CHE SPACCA L’ITALIA

Il consiglio di Salman Rushdie di “crescere ed essere meno infantile” Giorgia Meloni non lo ha raccolto. Come non risponde alla segretaria del PD che l’accusa di essere una “sedicente patriota” che, barattando l’autonomia differenziata della Lega con il premierato, spacca l’Italia assestando al Sud il colpo di grazia alla sanità pubblica e rendendolo ancora più povero.
Le elezioni europee sono sempre più vicine e abbandonarsi al soliloquio è la ricetta preferita in questi ultimi giorni di campagna elettorale della Ducetta perché – si dice a Roma – se la canta e se la sona.
Nessun giornalista. o avversario politico, che le possa contestare le bugie che spudoratamente dice, come quando accusa la Sinistra di aver chiuso la gente in casa durante la pandemia. Solo che “dimentica” che l’11 marzo 2020 – in piena emergenza Covid – chiedeva, proprio lei, “un approfondimento sulla nostra proposta di chiudere tutto”.
Ecco il “vantaggio” di non avere un contradittorio e quindi di poter sproloquiare , non avendo argomenti o non essendo in grado di articolare il proprio pensiero.
Una modalità escogitata dalla sora Meloni per diffondere fantastiche balle, con dati fasulli ma presentati come inoppugnabili, secondo la “regola” di berlusconiana memoria, nella speranza che possano fare presa su di elettorato comunque ideologicamente schierato.

Ecco perché, nell’assenza “voluta” di giornalisti che potrebbero contraddirla, la Premier ha l’impudenza di presentarsi disinvoltamente in video ribattezzando la vecchia agendina – che sembrava una novità ma della quale si era persa memoria - in TeleMeloni, un telegiornale tutto suo con un  filmato autoprodotto per magnificare l’operato del governo, polemizzare con gli avversari e  ironizzare addirittura sulle sue presenze in Rai.

Ed anche qui vige la regola, instaurata da quando ha messo piede a Palazzo Chigi, del “chiagne e fotte”.
Nessun accenno infatti all’occupazione dei tre telegiornali pubblici, ai giornalisti che scioperano per le continue pressioni governative, ai Tg Mediaset tutti schierati per lei, ai quotidiani del leghista Antonio Angelucci e alla trattativa per “mettere il cappello” sull’Agi, la seconda agenzia dopo l’Ansa, ai giornalisti che scioperano per le pressioni del governo.
E silenzio assoluto sulle gaffe del suo governo, sulla misura del redditometro adottata “non a sua insaputa”, su ogni forma di dissenso nelle piazze e nelle Università, da reprimere con le buone o le cattive. Poi, puntuali, le scuse. Mai convinte ma di maniera.
Ed ha il coraggio, la Premier, di fare pure del vittimismo!
E cosa dire della “patriota” Giorgia che, a TeleMeloni, ha avuto la faccia tosta di presentarsi con alle spalle il tricolore in contrasto con il disegno leghista di dividere il Paese tra un Nord ricco e un Sud povero.
Se potesse, Almirante si rivolterebbe nella tomba!

PdA

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