OMAGGIO A MARIO MONICELLI

Mi sembra di vivere nel Paese dei lenti a capire, dove oltre il 50% degli elettori votano il buffone di corte, credendo abbia il carisma del re, e invece è solo una mezza calzetta, così stupido che solo un pubblico di stupidi può credere ai suoi lazzi e sberleffi da commedia dello sghignazzo. l’emerito prof. Carlo M. Cipolla scrive: “La Prima legge Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorte che: sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”.
Altrimenti gli uomini e le donne come potrebbero accettare di essere governati in questo modo e a questo prezzo? Una moltitudine di farabutti, impostori, ciarlatani, criminali arroccati nelle istituzioni liberal democratiche si arrogano il diritto (attraverso la delega) d’impoverire interi pezzi di popolo a favore di una casta di privilegiati che andrebbero destinati a un porcile.
La stupidità! Ecco cosa necessita ad ogni potere e per questo viene promossa nelle scuole, nelle chiese, nelle fabbriche, nei partiti, nelle arti, nelle merci… ogni Amministrazione porta la pioggia acida nei cuori, la rivoluzione sociale il bel tempo e il ritorno delle lucciole fra maggio e giugno. Un Paese di ottusi non potrà finire troppo bene… chi alza troppo la voce o tossisce di traverso, verrà messo in moderne caverne a guardare la propria ombra… la paura genera paura e lo stato di soggezione riproduce folle di gnomi con l’inclinazione all’inginocchiatoio e alla confessione… la messa in scena dei media puzzerà di tradimento e il colera generalizzato che produrrà, contaminerà chi non avrà voce né volto.
Pupi e pupari della politica esprimeranno bene la teoria dello scarafaggio, che è il liberismo della merda a portata di tutti. L’utopista incarnerà lo stupore e la meraviglia, l’imbecille guarderà il dito che indica la merce e penserà che sia la luna! Bertrand Russell diceva che i politici hanno nei confronti degli elettori un vantaggio: che gli elettori sono più stupidi di loro.
Stupido letteralmente significa “colui che si stupisce”, cioè che non trova una risposta ed è per questo che in genere gli stupidi son coloro che hanno un atteggiamento istintivo. Una persona insensata non riflette prima di parlare e anche per questo, spesso, gli stupidi sono aggressivi e si basano solo sull’apparenza.
“Mentre pensava alla sua vita, sentiva crescere dentro di sé sia ​​le lacrime che la derisione. Tutto ciò che aveva davanti era follia o suicidio. Camminò da solo per la strada che si stava oscurando, deciso ad aspettare il destino che sarebbe venuto ad annientarlo.” autore
Gli stupidi, contrariamente a chi scrive che è un cretino, non hanno molta intelligenza o immaginazione e passano la vita a prendere decisioni che sembrano prive di ogni buon senso. Se hai un cervello ma non lo usi, potresti essere un po’ stupido.
Penso che lo stupido non sappia di esserlo, non conosce neanche sé stesso e pensa che il proprio atteggiamento istintivo sia indice di forza e non di stupidità. Probabilmente lo stupido è colui che quando fa una cosa sbagliata, se ne rende conto, e la volta dopo la fa di nuovo come prima. In sostanza uno stupido è colui che non impara dai propri errori.
Si può sbagliare, anche più di una volta. Prima, però. Sbagliare dopo, o meglio continuare a farlo, è in alternativa da pazzi o da malafede. Questo potrebbe essere ciò che verrà fuori dalle prossime elezioni europee. Il problema è continuare a ripetere il cliché del “voto ignorante”, è insistere sui reietti, sui creduloni, sui fanatici, sugli uomini dimenticati.
Prima del voto, lo stereotipo verrà condiviso: non ci sarà un solo giornale e un solo analista che traccerà ritratti alternativi dell’elettorato. Commesso l’errore, uno che farà? Azzererà e ripartirà. Leggerà i numeri, interpreterà i sentimenti, comprenderà. Andrà meglio la prossima volta quando i cittadini, rivoteranno allo stesso modo.
Ma che cosa si intende per ottusità? Il concetto, istintivamente noto a tutti, sembra però sfuggire a qualunque definizione teorica. Non è il contrario di intelligenza: ci sono, infatti, persone intelligenti che, a volte, si comportano da stupide. L’unico che è riuscito a darne una definizione convincente è stato, nel 1988, lo storico ed economista Carlo Cipolla: “Una persona stupida è quella che causa un danno a un’altra persona o a un gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé, o addirittura subendo una perdita.”
E se lo stupido fossi io? Nel Paese degli stupidi i gelati vengono leccati da tutti e i politici si sono ingoiati intere torte di gelato… i preti si sono sporcati le mutande di pizzo argentino con il gelato di cioccolato a latte… solo un pugno di poeti, di ragazzini, di inadatti alla filosofia del gelato contraffatto con chi sa quali polveri… si erano accorti della segregazione di questo Paese pieno di insensati e di strane bandiere di rosso sbiadite… e non ne vollero mangiare di quel gelato, si portarono sulle alture del centro storico, sulle spiagge o sui monti della Sila che bucano il cielo e lì tra danze sciolte e baci al profumo di tiglio presero a ridere su quel popolo di ottusi e non la smisero più, fino a quando nuovi partigiani del gelato (senza conservanti, coloranti o frutta fuori stagione) fecero dell’arte del gelato anche l’arte di vivere tra liberi e uguali.
Ciò che contraddistingue uno stupido è soprattutto l’incapacità di comprendere ciò che è evidente. Questo succede anche a molta gente con un elevato I.Q. Ci sono ragioni precise per questo, che la psicologia ha spiegato molto bene (per esempio con il fenomeno del “confirmation bias”, l’errore che la mente umana compie quando si rende cieca di fronte ad una verità sgradita).
In misura variabile siamo tutti, un tantino stupidi in parecchie circostanze. È nella natura umana avere comportamenti stupidi in molte situazioni della vita. Alcuni, tuttavia, se ne approfittano. Il fatto che agli stupidi naturali si aggiungano anche gli stupidi acquisiti – gli instupiditi e quelli che fanno di tutto per esserlo spegnendo un cervello che la natura avrebbe voluto funzionante – rende quindi questo nostro Paese quello che è.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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