Quisquilie e pinzillacchere ma… non solo 8

NO ALL’AMICHETTISMO: LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE… DUOLE

SeSi stava formando ancora il Governo e Silvio Berlusconi aveva già incassato l’affronto di un “no” alla Ronzulli ministro quando, salendo in macchina, Giorgia Meloni sorprese tutti con un “non sono ricattabile”. Con chi ce l’aveva? Solo con il Cavaliere o anche con altri?
Una posizione che, nella conferenza stampa ai primi di gennaio, il Presidente del Consiglio riprese coniando, e condannando, un nuovo termine, l’amichettismo. Messaggi che in questo anno e mezzo ha ripetuto più volte.
Il concetto oggi, in un’intervista al Messaggero, viene ripreso dal suo Capo di Gabinetto Gaetano Caputi, che definisce “inaccettabili” certi tentativi di condizionare l’Esecutivo e assicura che “con noi questi soggetti non hanno parola”.
Propositi più che lodevoli, anche se cozzano con i criteri seguiti per formare la squadra di un governo piuttosto modesto e la gestione a volte “amichettistica” dello spoil system.
Come si dice, “la lingua batte dove il dente duole”. E la Ducetta e il suo Capo di gabinetto dovrebbero essere meno fumosi, dire che cosa sta accadendo, chi “attenta” alla salute di un governo che, sostengono gli aedi, ma solo loro, “tutto il mondo ci invidia”.
Lanciare il sasso e nascondere la mano, come fa da tempo la Premier, ed oggi anche il suo Capo di Gabinetto, non è accettabile anche se “elettoralmente” può rendere.

IL PROPORZIONALE PER RIPORTARE GLI ELETTORI AL VOTO
Al ristorante del voto i commensali sono sempre di meno. Da una trentina di anni i tavoli della Destra sono quasi sempre al completo e il menu non varia: tutti uniti nel non criticare mai i piatti che lo chef porta in tavola. A Sinistra invece si è più esigenti e si discute su tutto: il menù ma soprattutto chi lo deve decidere. E ogni tanto qualcuno si alza, depone il tovagliolo e abbandona il tavolo.
Fuori di metafora, è quello che avviene ad ogni turno elettorale. Le Opposizioni non riescono a recuperare gli italiani che disertano le urne contrariamente alla Destra, allineata e coesa al momento del voto. Tutti d’accordo? Assolutamente no, ma sanno che si riesce a vincere solo se uniti. E loro, pur divisi su tante questioni, restano …uniti.
Le Sinistre invece sono culturalmente meno di bocca buona ed anche la recente l’esperienza del cosiddetto “campo largo” sembra naufragare sul nascere. Vogliono avere la possibilità di scegliere programmi, interpreti e… Guide rifiutando le ammucchiate e preferendo starsene a casa o farsi una gita fuori porta. Manca un…Prodi ed un programma di pochi punti ma condiviso. Se non si risolvono questi due problemi, alla Premier si aprono praterie sterminate.
Elly Schlein lo sa e, se vuole vincere la sfida, deve trovare un Federatore e mettere insieme un programma ma con in testa il ritorno al proporzionale: i cittadini non vogliono più la “pappa” preparata dai vari leader ma conoscere e decidere, loro, per chi votare. E non è semplice perché i partiti di centrodestra non segheranno mai il ramo sul quale, dai tempi di Berlusconi, si sono comodamente appollaiati. Ecco perché questo dovrebbe essere soprattutto il “primo” punto del programma elettorale delle Opposizioni “unite”: Un modo chiaro per far capire agli assenteisti che solo votando a Sinistra potranno tornare a contare qualcosa e decidere il futuro del Paese.

PdA

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