Ascoltare gli ulivi si può. Dove? All’Olio Officina Festival, a Milano, negli spazi della Fabbrica del Vapore. Dov’era l’area Ex Cisterne, da domani inizia la tre giorni dedicata agli oli e ai condimenti. A firmare l’evento Luigi Caricato.
Ascoltare gli ulivi si può. Come? Attraverso una specifica tecnologia, gli spettatori del festival ascolteranno il suono degli olivi in presa diretta. “Il tema di quest’anno – Olio musicale – è quanto mai attuale”, spiega Luigi Caricato. “Anche perché, come tutti gli organismi viventi, anche le piante hanno una propria sensibilità ed emettono suoni, che ora, proprio in ragione di una specifica tecnologia, è possibile ascoltare. Si potrà cogliere la plateale differenza tra una pianta sana di olivo ed una afflitta dal batterio Xylella fastidiosa”.
Ascoltare gli ulivi si può. Perché gli alberi emettono melodie attraverso l’applicazione di alcuni elettrodi sulle foglie e sui rami della pianta. Tramite un algoritmo viene convertita l’impedenza elettrica in note musicali. L’olivo diventa così il compositore che genera le note musicali, lo smartphone l’esecutore che trasmette le note generate dall’olivo, e l’essere umano assume il ruolo di direttore d’orchestra. Importante, per la realizzazione di queste esecuzioni musicali, l’apporto di Alberto Fachechi in collaborazione con la musicista Angela Trane. In occasione del festival si potranno ascoltare delle esecuzioni in presa diretta su piante d’olivo con tecnologia Plants Play.
Ascoltare gli ulivi si può. Anche se è forte il dibattito sociale per l’aumento dei costi ha assottigliato la differenza tra prezzi civetta – al ribasso – e prezzi di prodotti premium. “Questa congiuntura negativa – spiega il direttore di Olio Officina Luigi Caricato – può paradossalmente diventare l’occasione per avvicinare i consumatori agli oli di qualità, iniziandoli così alla straordinaria biodiversità olivicola italiana, che conta oltre 500 differenti olivigni (cultivar). In questo contesto – prosegue Caricato – è fondamentale che a vincere sia il valore del prodotto e non, come è accaduto in passato il prezzo più basso, con l’offerta in sottocosto permanente. Occorre, proprio facendo leva su questa circostanza dettata dalla necessità di mancanza di olio, far valere il concetto che l’olio extra vergine di oliva è una risorsa preziosa e non una commodity come è accaduto negli ultimi decenni”.
Ascoltare gli ulivi si può. Fino al 2 marzo 2024 all’Olio Officina Festival dove ci sarà l’opportunità di conoscere le diverse peculiarità degli oli. Ingresso libero; degustazioni gratuite su prenotazione
di Roberta Maresci (da fairplaygarden)