Dieci anni per il rientro della “Madonna del latte” di Giacomo da Campli (XV sec.) e per le due tavole di Nicola Filotesiio detto Cola dell’Amatrice (XVI secolo). Tanto ha impiegato Federico Agostinelli, sindaco di Campli, per far tornare a casa queste opere del Rinascimento locale. Ma ce l’ha fatta. Il sesto borgo più bello d’Italia arroccato sulle colline Teramane a circa 30 chilometri dall’Adriatico vi attende per una visita. Chi vuole può visitare la Casa del Medico e dello Speziale dove trovano accoglienza i neonati non voluti dalle famiglie. Oppure può ammirare la Chiesa di Santa Maria in Platea. Se preferite espiare i vostri peccati, salite la Scala Santa a ridosso della Chiesa di San Paolo: 28 gradini di legno in quercia intrisa di misticismo. All’indugenza plenaria preferite l’arte? Fate una sosta nella Chiesa di San Paolo, dove per ora sono state collocate le opere , anche se la definitiva ricollocazione sarà nella Cattedrale di Santa Maria in Platea. Chi l’avrebbe mai detto? Questo paesino delle terre teramane con il Gran Sasso che fa da cornice, io l’ho scoperto grazie all’educational tour Abruzzo Food Experience 2023 organizzato dal Consorzio AbruzzoTravelling. Ne ho ammirato la Scala Santa (che non ho salito), il borgo, la Casa dello Speziale e gustato la porchetta, nella hit delle sagre italiane, seconda, dopo la sagra del tartufo di Alba. Ma Campli è tanta roba ancora… imperdibile darvi un bacio nell’omonimo vicolo dove la gentilezza diventa perfino un concorso con tanto di premi.
di Roberta Maresci