LOLLOBRIGIDA DEVE FARE PROPRIO IL MINISTRO ?
Sulla squadra governativa che fa compagnia al Presidente del Consiglio bisogna stendere un velo pietoso. Ma ce ne sono due in particolare che farebbero bene a starsene a casa: Daniela Santanchè e Francesco Lollobrigida.
Della prima si sta occupando la magistratura e quindi…mi taccio. Di Lollo invece mi chiedo perché faccia il ministro, e per giunta di un dicastero importante che un tempo si chiamava familiarmente di “zappa e vanga”.
Di fesserie il nipote della più nota Bersagliera ne ha dette e fatte tante ed ha attraversato tutte le stagioni dell’anno. Per cui eviteremo di ricordarle, tanto sono rimaste impresse nelle nostre menti.
Ma non sarebbe stato meglio non esporlo e lasciarlo ai suoi “compitini” di capogruppo alla Camera dove le sue performance restavano nel chiuso di un’aula, un tempo “grigia e sorda”?
Una sola cosa Lollo sa fare bene: la spesa. E lo ha dimostrato questa estate nel Salento andando al mercato a procurarsi cartocci di granchi blu. Anche perché…era in vacanza.
Così non è stato nell’ultima disavventura ferroviaria. E’ vero, il Ministro non ha colpe: aveva un appuntamento per inaugurare un nuovo parco urbano e la Frecciarossa era in forte ritardo per un guasto sulla tratta da Roma a Napoli. Ma da lì a far fermare il treno in una stazione non prevista dal piano di viaggio… Un’iniziativa che ricorda tanto il Marchese del Grillo: Io so’ io e Voi…
Da Fratelli d’Italia silenzio assoluto sull’episodio, tanto da essere cassato dal mattinale del Partito. E questo la dice lunga sull’imbarazzo di via della Scrofa. L’unico a parlare il capogruppo alla Camera Tommaso Foti secondo il quale l’assenza del Ministro a Caiano “sarebbe stato un vero e proprio danno all’immagine dello Stato”.
Il problema del partito di Giorgia Meloni è che, quando la Destra era all’opposizione, di cose se ne sono state dette tante che è facile ora rinfacciargliele: una per una.
Era il 14 settembre 2007 e una tempesta mediatica si abbatté sul Mastella, allora Guardasigilli, mentre con l’Airbus presidenziale e poi con un elicottero privato si recava al Gran premio di Monza dove avrebbe dovuto premiare uno dei piloti vincitori.
In breve i fatti: Mastella era stato invitato sull’aereo presidenziale da Rutelli, vicepresidente del consiglio, e a Milano era salito su un elicottero dell’organizzazione che fungeva da navetta tra l’aeroporto di Milano e Monza.
Ebbene, tra i più critici allora i parlamentari della Destra (c’era ancora AN e Meloni era alla prima legislatura) nonostante si fosse fatta completa chiarezza su come si era svolto il viaggio! Per cui stride, oggi, i silenzio “assordante” di chi ieri protestava.
Un doppiopesismo che… sa tanto di opportunismo!
PdA