Spifferi di palazzo 18

I CEFFONI DI SALVINI A CGIL E UIL NON PIACCIONO ALLA MELONI

          “La nostra maggioranza è compatta, fatevene una ragione. Il Governo ha un orizzonte di legislatura”. Una “bugia” politica ed una “possibile” verità che a più riprese Giorgia Meloni rivolge alle Opposizioni.

          Una “bugia” perché non è vero che con gli Alleati siano tutte rose e fiori. E la Premier lo sa bene, fin dal primo giorno del suo ingresso a Palazzo Chigi.

          Per l’orizzonte di legislatura, invece di invitare la Sinistra a farsene una ragione, sarebbe bene chiedere a Matteo Salvini che – anche lui dal primo giorno di governo – considera la “ragazzotta” della Garbatella una “usurpatrice”.

          Non traggano in inganno le apparenti manifestazioni di stima, gli abbracci, i sorrisi. Tutto falso!  Quella di Giorgia è una poltrona che il segretario della Lega sogna da sempre, dai tempi del Papeete, fino a quando un mojito di troppo lo ha riportato bruscamente sulla terra.

 E in tutto questo primo anno di governo non ha mai smesso di crearle problemi. Sia chiaro: ben ricambiato. Non si contano gli “sgambetti” che l’uno e l’altra si sono rifilati. Della serie: S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo… Anche se in questo caso tutto avviene all’interno della stessa coalizione per l’inconsistenza – politica e numerica – delle Opposizioni, da sempre unite nell’analisi della situazione ma divise sulle strategie. 

Altro che il “fatevene una ragione” di Giorgia alle Sinistre. E’ a Matteo che bisogna guardare!  La Premier gli sfila la carta elettorale degli immigrati e punta sull’Albania? E subito il segretario della lega si abbandona, peraltro con toni offensivi, ad un “muro contro muro” con CGIL e UIL per acquisire consenso fra i ceti più colpiti dallo sciopero ma soprattutto per favorire un terreno di scontro sulla manovra tra Governo  e sindacato. Proprio quello che Meloni per giorni non voleva sforzandosi di mantenere sulle misure prese – e contestate dal mondo del lavoro – un basso profilo.

Salvini glielo ha impedito! Mancano ancora sette mesi alle Europee di giugno, dove si voterà con il proporzionale, e allora ne vedremo delle belle!

PdA

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