Spifferi di palazzo 13

MELONI: LA FALSA TELEFONATA CI DICE LA SUA INADEGUATEZZA

La Destra sta cercando di minimizzare “l’incidente” telefonico di cui è stata vittima la Premier ma sarebbe interessante immaginare che cosa avrebbe detto se la vicenda avesse riguardato un esponente dell’Opposizione.

Tutti ricordiamo che cosa la Leader di Fratelli d’Italia ha “urlato” per anni contro i Governi che l’anno preceduta, tecnici o di coalizione, e tutti stiamo toccando con mano come quelle critiche cerchi di farle cadere nel “dimenticatoio”, anche se oggi le vengono puntualmente rinfacciate.

          Per tornare alla telefonata “incriminata”, non parlerei di scherzo né di burla perché l’episodio è di una gravità senza precedenti e dimostra la “fragilità” sua e di quanti ha chiamato a “lavorare” con lei.

          Fin da quando Giorgia Meloni ha vinto le elezioni ed è entrata a Palazzo Chigi in molti si sono interrogati sulla sua “reale” preparazione nell’affrontare un incarico tanto gravoso e sulle capacità dei suoi collaboratori: di alto grado o semplici peones. Basti pensare alle gaffe di Ignazio Benito La Russa sull’attentato di via Rasella o ai vari Donzelli o Delmastro. Occorre comunque riconoscerle, tra alti e bassi, che la ragazzotta della Garbatella, divenuta Premier, se l’è cavata. Sia pure con qualche sbavatura dovuta principalmente al suo carattere.

Ma, fino ad oggi! Perché lo “scivolone” di ieri ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza. Come i Grillini del 2018!

          Altro che scherzo o burla! Un Presidente del Consiglio non può cadere in un tranello che ha fatto ridere tutto il mondo. Né più né meno come accadde a Berlusconi con Merkel e Macron!   

PdA

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