ACCESSO ALL’ALBA

Beaumont sur Mer – Le difficoltà non sono ostacoli da evitare ma prove da superare, opportunità che aiutano a scoprire e allenare le proprie virtù attraverso il sapore della conquista: è questo il punto di partenza per costruirsi un’identità solida che affonda le basi nell’autostima!

Mi hanno dato del folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell’intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell’intelletto in generale.

La mia Terra è un triste Ulivo

senza volerlo ne cerco l’oblio!

Un mostruoso tarlo si è fatto strada nel mio piccolo cervello: come salvare la Regione Calabria dagli sciacalli italici che l’hanno condannata all’0blio senza fine?

E intanto la terra di Pitagora, di Cassiodoro e Campanella, vive nella speranza cristiana di un cambiamento che non si intravede neanche in lontananza. Un cambiamento che tutti sembrerebbero volere ma nessuno osa, perché per cambiare bisognerebbe farsi amante della proprio terra in grado di coinvolgere i suoi stessi conterranei nelle scelte, ascoltare le loro proposte, anche quelle non condivisibili e le innumerevoli esigenze di ogni singolo.

Chiudersi a riccio in quelle stanze della “Cittadella” non può che dare risultati pari a sconfitte. Questo è ciò che la Calabria sta vivendo. Insanabili ferite subite nel tempo che inesorabilmente la vedranno soccombere e precipitare nel baratro del dimenticatoio e nessuno si ricorderà di questa “Stella Marina”, sconfitta e lasciata morire.

Sconfitta dall’inerzia e dall’ignavia di chi non ha voluto, di chi non ha voluto affacciarsi oltre, di chi si è basato solo sul proprio tornaconto. Artefici naturali di questo tracollo, senza possibilità di risalita: l ‘apatia e il rancore. Che grande tristezza! I giovani “evadono”, emigrano, vengono assorbiti dal quotidiano locale: sale giochi, slot machines, carte da gioco, alcool e droga.

Nessuno dei cosiddetti “imprenditori” locali che abbia creduto in loro, lavorato per loro, costruito per loro. E questa inerzia ha devastato fiumi e fiumi di possibilità. La verità è che bisogna essere più veloci dei Social network.

La programmazione, l’intercettazione delle risorse dei fondi europei, i progetti per l’occupazione, la modernizzazione, la velocizzazione delle pubbliche amministrazioni, il coinvolgimento del cittadino quale portatore di interessi, le scelte condivise, le proposte, le idee sono, fanno, il futuro di una società, di questa società umiliata e mortificata, lasciata in mano agli “improvvisatori” e fannulloni.

Se esiste una parte sana della Calabria, questa va stimolata, punzecchiata e fatta ribellare all’oblio.

Al di là, comunque, dello stato di torpore politico e civile, esistono anche altre obiettive difficoltà strutturali che opprimono il Meridione, sia in termini di strutture produttive che di assetti istituzionali, evidenzia una situazione complessiva di fragilità che impone la ricerca di radicali elementi di discontinuità nelle politiche di sviluppo.

Il divario tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno non si limita al Pil pro-capite, ma a tanti altri indicatori, come la continua migrazione delle forze giovanili verso altri regioni e verso l’estero, l’elevato numero di giovani che abbandonano gli studi, l’inconsistente capacità di attrazione di investimenti dall’estero, il peso ancor maggiore rispetto al resto del Paese della burocrazia, dell’inefficienza istituzionale, della corruzione, della lentezza giudiziaria, dell’economia sommersa, del trattamento dei rifiuti.

Tutti! ma … insieme, condividendo, socializzando, dialogando, con il confronto o anche con lo scontro ma costruttivo, propositivo, con il dialogo. Forse qualcosa si riuscirebbe ad ottenere. Bisogna farlo perché quella attuale è una Regione oramai allo sbando, fatta di pochi elementi che sino ad oggi non hanno contribuito a risollevare le sorti della Terra lambita dal Mare di Ulisse. Mentre il visigoto per antonomasia, pensa a costruire ponti che, probabilmente, non saranno mai realizzati e che non serviranno.

Anche partendo dalle condizioni più svantaggiate, se si stimolano i propri sogni e si sanno cogliere le opportunità che la vita presenta, si possono realizzare cose inimmaginabili.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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