Spifferi di Palazzo 5

PIANTEDOSI DICE DI “NON CONOSCERE” MA “IMPUGNA”

          Un vecchio proverbio dice: “Il bue dice cornuto all’asino”. E’ quello che viene in mente quando si legge il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, messo al Viminale al posto di Salvini dopo tutto quello che il segretario della Lega aveva “combinato” nel 2018 quando, in felpa, guidava quel Dicastero.

        Piantedosi, nel criticare la giudice Iolanda Apostolico per aver di nuovo disatteso il provvedimento sulla “stretta” governativa sui migranti, dice testualmente: “Non conosco queste ultime decisioni… ma impugneremo”.

          Ma come! Il Ministro ammette di “non conoscere” e comunque, senza leggere le motivazioni, senza documentarsi e approfondire, annuncia che il provvedimento verrà impugnato?

          Ma allora la decisione viene presa “a prescindere”, direbbe Totò.

          Significa che il Governo, sui migranti,  è ideologicamente prevenuto. La stessa accusa che Giorgia Meloni e la sua maggioranza – Salvini e i suoi “Bravi” in testa – muovono nei confronti della magistrata di Catania.

          Con una differenza sostanziale: l’ordinanza di Iolanda Apostolico si basa sul diritto: Viola gli articoli 10 (tutela del diritto d’asilo) e 13 (inviolabilità della libertà personale) della Costituzione. Il “bla bla bla” della Destra sono parole al vento che rispondono a precise esigenze di propaganda elettorale e alla incapacità di fronteggiare un fenomeno complesso che, quando si era all’opposizione, Qualcuno pensava di risolvere con i blocchi navali o con la ricerca degli scafisti per tutto l’orbe terraqueo. Solo una domanda: Quanti ne sono statti arrestati?         

PdA

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