CONCLUSA LA BOTTA DI VITA ESTIVA

Quando alcuni Spraraballe di strada, da sempre, sottolineano il fatto che gli amministratori della ‘Cosa pubblica’ sono dei “bravi ragazzi e ragazze”, che “bisogna fidarsi di loro”, loro, i bravi ragazzi, fin dal primo “sbarco” sulla sacra battigia del mare di Ulisse, hanno sempre enfatizzato la propria attendibilità e capacità.

 In quell’antico istante la mente ci ha scortato indietro nel tempo, a quando le classi privilegiate erano confortevolmente sdraiate e serene nei loro credi, a quando la loro coscienza era limpida, anche grazie al massiccio contributo della Chiesa, con gli oppressi, che non sapevano di esserlo, perché poi sarebbero stati i primi, debitamente convinti di essere creature inferiori, orgogliosi della loro condizione servile; gli intellettuali, usignoli dei padroni, si sentivano a loro agio, nel redigere i loro discorsi politici che in gran parte erano in difesa dell’indifendibile.

Contemporaneamente, gli “altri”, hanno messo in moto il loro turbinio da formichieri, tesi a “risucchiare” nel loro vortice le vittime con dolci promesse, falsi rimorsi e parole vuote. Sulla loro intenzione di cambiare la nefasta situazione, soltanto per abusare della loro vittima (una città intera) in modo ancora peggiore. Nella mente degli Sparaballe, questo testare i limiti dei cittadini sembra essere  diventata una punizione per aver reagito agli abusi. Quando un povero Sparaballe-narciso prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i recinti dei suoi simili sudditi-cittadini.

Le persone tossiche ed abusive, nel vestire i drappi istituzionali della cosa pubblica, amplificano nell’esaltare la loro capacità di essere gentili e compassionevoli dall’alto del loro “scranno”. Spesso chiedono ai cittadini di fidarsi delle loro capacità a prescindere. Un vero e proprio atto di Fede! Dimenticandosi, volutamente, di ciò che il Regista Mario Monicelli andava dicendo a proposito della ‘fede’!

Sminuire e tentare di denigrare qualcuno che “canta come un gallo ma nessuno lo ascolta” è il punto forte dello Sparaballe – tossico, e il suo tono di voce è soltanto uno degli strumenti in suo possesso. Il sarcasmo può essere una via comunicativa gioiosa quando entrambe le parti sono d’accordo, ma i narcisisti campestri lo usano costantemente come metodo per manipolare la realtà e denigrare chiunque si dovesse azzardare a criticare l’indifferenza dei suoi concittadini.

Se i cittadini venissero scrollati a reagire in qualsivoglia modo, inventerebbero un muro invisibile davanti a loro e si tratterebbero costantemente come ingenui e mattacchioni, e si prenderebbero di mira nel solo osare di pensare  di esprimere disapprovazione. In una situazione del genere, il semplice cittadino, si vedrebbe costretto a stare particolarmente attento rispetto all’esprimere i propri pensieri e opinioni al fine di non venir rimproverato e punito. Così facendo la persona comincerà ad autocensurarsi, in autonomia.

Gli Sparaballe- narcisi tenteranno sempre ad ingigantire precauzionalmente qualsiasi cosa percepiscano come una minaccia alla propria superiorità e al proprio ruolo. Nel loro piccolo mondo, sono gli unici a poter avere sempre ragione e chiunque osi dire il contrario crea una ferita narcisistica che spesso sfocia in rabbia. Nei casi peggiori queste persone scelgono di esprimere la propria rabbia narcisistica attraverso gli insulti quando non riescono a trovare un modo migliore di manipolare l’opinione altrui o gestire le altrui emozioni.

 Gli insulti sono il loro metodo più semplice per buttare giù, umiliare e offendere l’altrui intelligenza, l’altrui aspetto e comportamento, invalidando allo stesso tempo l’altrui diritto all’autodeterminazione con un proprio punto di vista e con una propria dignità. Narcisisti, sociopatici ed altre personalità tossiche tentano continuamente di testare i limiti delle persone per capire quali possono essere oltrepassati. Più violazioni riescono a commettere senza conseguenze, più porteranno le cose agli estremi.

Ogni tanto in questi Sparaballe di paese, traspare una certa paranoia quando si sentono attaccati; quando la loro percezione di avere diritto a tutto, il senso di superiorità e la loro autostima vengono messi in discussione in qualche modo, e piuttosto di affrontare le dissonanze interagendo con le altrui opinioni, preferiscono negare il diritto di avere un punto di vista, tentando di instillare paura nella comunità

Un segno chiaro di miseria è l’incapacità di questi piccoli omini di rendersi conto delle proprie inadempienze, e l’atteggiamento di usare ogni potere in loro possesso per evitare di esserne ritenuti responsabili. Questo comportamento è come una proiezione. La proiezione è un meccanismo di difesa utilizzato per deviare la responsabilità di un comportamento o un tratto negativo, attribuendolo a qualcun altro. Agisce come una digressione che porta a evitare le proprie responsabilità.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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