Punture di spillo 281

IL GOVERNO LANCIA IL SASSO E NASCONDE LA MANO

          Bene. Giorgia Meloni ha risposto su Santanchè, Delmastro e La Russa come aveva promesso. Beninteso, non in Parlamento come le era stato richiesto e dove le opposizioni le avrebbero potuto replicare senza  affidarsi ai soliti comunicati, ma in coda ad un vertice internazionale e con una settimana di ritardo. Quando la bagarre politica era giunta… al calor bianco. Se lo avesse fatto prima…

       Comunque, come si dice, ci ha messo la faccia dando nome e cognome ad un“insolito” comunicato stampa firmato da generiche “fonti di Palazzo Chigi”, con accuse pesantissime a “quella fascia della magistratura che ha scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione”.

          Sia chiaro, nessuno ha mai immaginato che  quella “anonima”  presa di posizione contro le toghe non fosse stata autorizzata dal Presidente del Consiglio ma ci si chiede se a Palazzo Chigi non sia stata battezzata una nuovo forma di comunicazione: intanto, a caldo, ti lancio un sasso, soppeso le reazioni e solo in un secondo momento, se mi conviene, ci metto il mio bel faccione incorniciato da una cascata di capelli fintamente biondi e, con due bellissimi occhi azzurri, “scruto” i volti di chi mi sta davanti.

          Ci si interroga su questo nuovo metodo di comunicazione del Governo perché, nello stesso giorno, anche il ministro Carlo Nordio ha fatto uscire un comunicato contro “l’Imputazione coatta” del sottosegretario Del Masto, in merito alla vicenda Cospito, addebitandolo genericamente a “fonti del Ministero della Giustizia”. Perché?

Dopo l’agenda Meloni, il video autoprodotto di Palazzo Chigi prima di un consiglio dei ministri, le conferenze stampa senza giornalisti, arrivano ora i comunicati stampa “anonimi” sui quali “mettere il cappello” solo in un secondo momento.

          Un metodo che ricorda tanto uno sketch di Totò che prendeva schiaffoni da uno sconosciuto che lo aveva scambiato per un certo Pasquale. E il comico napoletano, all’amico che gli chiedeva perché non avesse reagito, rispondeva divertito “Eh che, so’  Pasquale io?”.

          Uscendo dalle battute sorge un dubbio un po’ malevolo: l’impreparazione di alcuni esponenti del cerchio magico della Meloni e di alcuni membri di Governo a rispondere a tambur battente alle varie situazioni che si presentano. In fondo siamo solo agli inizi della Legislatura!

          Ma è solo un dubbio, e per di più… malevolo!

PdA

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