VORREI SVEGLIARMI A NOVEMBRE

Beaumont sur Mer – Tormentato dagl’incubi saltai giù dal letto in preda a sudori freddi, mi infilai i pantaloni della tuta e corsi sul terrazzo. L’aria era frizzante e profumata di primavera inoltrata, in lontananza cani ululavano ad uno spicchio di luna, e la rugiada sui mattoni bagnava la pianta dei nudi piedi, regalando un brivido freddo alle caviglie. Erano le quattro del mattino e una musica degli anni sessanta continuava ad andare, più lievemente, ma andava. L’Ulisse non si sentiva.

La nudità faceva da rifugio.

Un castello di vetro.

Un’equa immagine per la mente.

Pur essendo demodé

aveva una sua pubblica magnificenza.

Risposi con l’unica voce che conosco

“Sono qui….? Si! … Non so perchè ….”

Accendo il televisore per distrarmi e mi ritrovo, dopo er Puzzone trebbiatore, salvatore e rinnovatore della Patria, una Carciofara con un badile e gli stivali. Quest’ultima, aveva appena lasciato lo sguardo e la mano di padrone Biden in Giappone. La Patria le impediva di restare con i fiori di loto e i suoi preziosi simbolismi . Il loto cresce nell’acqua, e in particolare nell’acqua fangosa.

Attorno a questa peculiarità del loto, sono stati scritti antichi poemi, elogi, preghiere e meditazioni. Ogni scritto tratteggia le caratteristiche di questo fiore che, pur emergendo dalle acque fangose, non ne viene contaminato. Per questo il loto simboleggia una genesi miracolosa. Questo suo venire alla luce nell’ombra rivela come il risveglio spirituale si possa compiere pienamente e il richiamo della Patria ha fatto sì che il neofascismo si consolidasse fra gli italiani.

Questo nostro tempo dominato dalla mediocrità al potere, mentre  noi, pessimi spettatori, ce ne stiamo a subire e guardare l’evolversi di una situazione che coinvolge tutto il pianeta.

È insieme una rottura con il neoliberismo e allo stesso tempo il relativo successore sulla destra. Non solo è la base dell’amministrazione per il negazionismo climatico dichiarando gli ambientalisti nemici del popolo, ma minaccia dall’interno, di minare la democrazia liberale che lo ha partorito, attaccando gli oppressi razzialmente, gli immigrati, le donne, le persone, gli ambientalisti e i lavoratori.

Il movimento di resistenza a questa pandemia politica, dovrà quindi essere una difesa dell’umanità stessa in tutti i suoi aspetti. Se si potesse formare un movimento quasi rivoluzionario orientato alle esigenze di riproduzione sociale e allo sviluppo umano sostenibile, con la lotta per salvare la terra come luogo di abitazione umana, allora si potrebbe ottenere un risultato. Ma questo deve essere un movimento gigantesco in grado di unire tutti i lavoratori nel mondo, deve opporsi all’imperialismo e alla guerra.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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