Punture di spillo 271

IL PD NON SI RILANCIA SOLO CON LE DONNE

          Per ora si tratta solo di una indiscrezione di Repubblica ma è un fatto che, in vista delle Europee del prossimo anno,  nel PD si pensa a come rilanciare il partito. E l’idea della segretaria – all’insegna di un profondo rinnovamento – di giocarsi la partita dei capilista in chiave tutta femminile, desta qualche perplessità.

          Anche perché si voterà con il sistema proporzionale e serve gente in grado di attrarre simpatie e soprattutto di portare voti. E, per restare all’anticipazione giornalistica, la prospettiva di candidare un personaggio indubbiamente capace ma non proprio empatico come Lucia Annunziata non appare vincente. In passato il PD ha puntato su esponenti televisivi come Gruber e Santoro e non andò bene. Non è detto infatti che ciò che funziona in TV, e non sempre, incontri il favore delle urne. Un po’ puttane, come amava dire Pietro Nenni.

          La Schlein è attesa ad una prova… titanica e alcuni nomi come Maria Bonafoni, coordinatrice della sua segreteria, non sembrano di quelli da strapparsi i capelli per votare PD. Il rischio, e sarebbe sbagliato, è di scimmiottare l’operazione Meloni, dove l’unica novità però è stata solo Giorgia, una donna ex missina a Palazzo Chigi. Per il resto sono tornate  a galla figure per trent’anni nella naftalina e che mai avrebbero pensato che qualcuno le avrebbe tirate fuori dai sacchi di plastica. Ed è così che ci siamo trovati Ignazio Benito La Russa alla Presidenza del Senato.

          Nel PD è tutto diverso, ha una sua storia e non mancano esponenti di spicco, con esperienza e con voti, in attesa di conquistarsi un seggio a Strasburgo. Resta da vedere se rientrano nel disegno della neosegretaria, chiamata ad un compito estremamente delicato: rinnovare ma non strappare. E l’unico criterio non potrà essere quello di essere donna.

          Il Partito è da tempo alla ricerca di una propria identità e per rilanciarsi, come Opposizione di sinistra, ha bisogno di tutti: uomini e donne. Nessuno, di quelli che meritano, deve restare in panchina.

 Una sfida che Elly Schlein deve vincere adesso, non tra un anno quando i risultati delle Europee ci diranno se il PD sia riuscito definitivamente a girare pagina e a inaugurare una nuova stagione.

PdA

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