LEGGERE L’ORLANDO FURIOSO

Beaumont sur Mer – “Un giorno Alice si ritrovò ad un bivio e vide un gatto del Cheshire su di un albero. Quale strada devo prendere?”, Alice chiese al gatto. La risposta fu: “ Dove vuoi andare”? “Non lo so”, disse Alice. Il gatto , con saggia tranquillità le disse: “Allora non ha importanza”.

Il consiglio del gatto è indubbiamente da apprezzare, in maniera particolare a chi aspira a fare ciò che desidera della sua vita. Capire cosa si vuole fare e dove andare per farlo è certamente condicio sine qua non ed è anche metà della battaglia.

Se si chiedono dettagli, a varie persone, si otterranno tante risposte quante saranno le persone alle quali si è rivolta la domanda. Proprio perché il loro essere è legato fortemente all’ambiente in cui vivono e operano. Forse, per scoprire ciò che si è, bisogna abbandonare ciò che non si è.

L’acume sarà d’aiuto a lasciar andare ciò che non si è. Sarà anche l’energia che aiuta a stabilire i propri confini ed a trovare la propria strada. Non si superano le paure e illusioni della propria realtà solo con amore e compassione. Serve la chiarezza e il discernimento.

Occorre secondo me sia l’energia dell’auto-consapevolezza e discernimento sia l’energia dell’amore e della comprensione per liberarsi dalla coscienza basata sul proprio ego.

Rispetto ai propri genitori, il discernimento significherà distanziarsi dalle energie circoscritte e dominate dalla paura con cui si è stati cresciuti. Per lasciar andare la propria famiglia d’origine, nel senso spirituale, bisogna essere in grado di distinguere fra la loro energia e la propria, e bisogna essere capaci di “tagliare i cordoni” che limitano e rischiano di soffocare la propria persona.

Non si tratta di esprimere la propria rabbia e frustrazione ai genitori o dire loro dove hanno sbagliato. Può essere utile, a volte, cercare di chiarire la propria posizione riguardo alle cose oppure i propri sentimenti riguardo a loro. In molti casi, i genitori, non hanno gli strumenti per capire ciò che viene detto loro.

Potrebbero non essere in risonanza con la parte del figlio/a che è “diversa” e in disaccordo col loro modo di vedere la vita. Si tratta di guardarsi dentro e scoprire fino a che punto implicitamente si è vissuti secondo le illusioni dei propri genitori, secondo la loro idea di giusto e sbagliato, che gran parte delle volte si basano sulla paura e sul giudizio.

Quando si cresce e si ottiene una maggiore auto-consapevolezza, si inizia far delle domande sul modo di vedere le cose dei propri genitori, mentre si sta cercando di dare un senso alla propria d’identità. Questo processo di crescita psicologica è molto simile alla transizione dalla coscienza basata sul proprio “io” a quella basata sul “cuore”. L’importante è essere disposto a camminare abbastanza a lungo……

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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