L’ATTIMO FUGGENTE

La vita ci assale e ci travolge ogni giorno.

 E’ questa che ci domina e ci dice cosa fare come se fossimo degli automi che obbediscono ai comandi imposti nella scheda che un crudele dittatore ha inserito nel nostro cervello.

Non si riesce a sfuggire al nostro destino. Questo ci tallona e ci perseguita.

 Finché non obbediamo fino all’ultimo dei  suoi ordini, ci attanaglia per  vederci prostrati in toto ai suoi voleri.

E neanche così si accontenta perché non appena terminata la giornata, ci programma quella successiva senza alcuna possibilità di modificare il nostro ineluttabile ed immodificabile destino.

Questa condizione riguarda anche  tutti coloro che hanno la sensazione di dominare gli avvenimenti, senza rendersi conto, invece, che sono gli avvenimenti che li dominano.

Eppure ci sono rari momenti in cui  riusciamo a ribellarci e a stare soli con noi stessi.

Sono attimi  fuggenti  che solo con una grande forza di volontà qualche volta si riesce a catturare mentre passano come saette nella  nostra  immaginazione.

Rari momenti in cui la nostra mente viene occupata da una miriade di sensazioni che nessuno, credo, sia mai riuscito a definire.

Queste sensazioni sono composte da frammenti di felicità, paura, pianto, dolore, oblio, commozione, rimpianto, nostalgie, desideri ed amore.

Ci piace essere stravolti da questo insieme di sensazioni per cui ci abbandoniamo ad esse e ci facciamo trasportare nel rassicurante mondo dell’irreale e del sogno.

E’ questa la condizione che ci é più consona e più gradita.

Sono questi i rari momenti in cui ci sentiamo veramente liberi di essere noi stessi.

In questa situazione il poeta trae spunti lirici, sicuramente irripetibili, che può fissare sulla carta solo se riesce a carpire l’attimo in cui il brivido appare, prima di essere cancellato per sempre da altri pensieri e sensazioni.

Sono questi momenti di vita intensa, profonda, totale  nei quali si riesce ad interpretare il nostro passato e a leggere nel nostro futuro.

Sono questi i momenti in cui pronunciamo quella parola che avremmo voluto dire e che – con grande recriminazione e rimpianto – non abbiamo mai detto.

Sono questi i momenti nei quali ripensiamo al nostro più grande amore giovanile  che ha dato un senso di eterno e celestiale alla nostra vita.

Sono questi i momenti che ci fanno sentire più vicini a Dio e ci fanno apprezzare il miracolo di essere nati.

Vit

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *