![]() In un momento storico in cui il riuso delle immagini nutre orizzonti cinematografici di grande sperimentalità, creare nuove opere partendo da frammenti d’archivio catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche. Una rivoluzione estetico-tecnologica in cui il found footage assume sempre più le caratteristiche di un’esperienza pervasiva e multiforme, in grado di sollevare nuovi interrogativi sul significato delle immagini e sul loro rapporto con la storia e con la memoria. La direzione artistica del festival è affidata a Alina Marazzi, regista che fin dal film Un’ora sola ti vorrei ha dato l’avvio ad una nuova e moderna riflessione sul riuso dei materiali d’archivio, e a Marco Bertozzi storico del cinema e regista a sua volta, autore di ricerche importanti sul documentario e sulle teorie e pratiche del found footage. Sono 100 le opere – tra lungometraggi, cortometraggi, istallazioni, loop audiovisivi e live performance – che compongono la manifestazione. Numerosi ospiti internazionali accompagneranno le loro opere in un aperto dialogo con il pubblico.Le giornate del festival saranno arricchite anche da panel e tavole rotonde con artisti, curatori, studiosi e addetti ai lavori, realizzate in collaborazione con numerose realtà e istituzioni del mondo degli archivi audiovisivi. Un programma articolato che sarà presentato presso alcuni spazi significativi nel cuore di Roma, a Trastevere: le tre sale del Cinema Intrastevere ospiteranno le proiezioni di film; l’Alcazar sarà dedicato alle performance audiovisive dal vivo, l’Accademia di Spagna a Roma ospiterà i panel e le tavole rotonde e, nell’adiacente e prestigioso Tempietto del Bramante, le installazioni artistiche. Giurie e premiLa giuria del concorso internazionale, composta dall’artista e cineasta Rä di Martino, dallo studioso canadese Laurence McFalls e dalla montatrice Ilaria Fraioli, assegnerà il premio UnArchive, il premio al miglior lungometraggio e il premio al miglior cortometraggio.Gli stessi riconoscimenti saranno assegnati da una numerosa giuria di studenti provenienti dalle università romane, presieduta dal regista Daniele Vicari. Il nome e l’origine del festivalIl termine “unarchive” (mutuato dal linguaggio informatico, letteralmente “disarchiviare”) rappresenta il comun denominatore di alcune iniziative promosse nel corso degli anni dalla Fondazione AAMOD in campo formativo e produttivo, volte al riuso del cinema d’archivio, inteso non solo come documento storico (secondo l’interpretazione più diffusa del cosiddetto “repertorio”), bensì soprattutto come materia cinematografica viva, capace di produrre significati nuovi e ulteriori in relazione a concezione filmiche diverse da quelle originarie.Il Festival UnArchive Found Footage Fest nasce dalla riflessione e dall’esperienza attorno a queste iniziative, come occasione internazionale di conoscenza, incontro e confronto attorno alle diverse esperienze legate al riuso creativo delle immagini. UnArchive Found Footage Fest È ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democraticocon il sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivoin collaborazione con Archivio Luce con il patrocinio di:Comune di Roma – Assessorato alla CulturaAccademia di Spagna a RomaAmbasciata del CanadaDelegazione del Québec |