NOTTE STRANA

Beaumont sur Mer -Svegliarmi stamattina non è stato semplice. Ho dovuto cercare un motivo per farlo e così fra un lato sinistro e uno destro, ho riletto, dopo molti anni, alcune pagine dello psicoanalista Gustave Jung.

“Conosci te stesso” è la formula incisa sul frontone del tempio di Apollo a Delfi. Ma chi è questo “te stesso”? Se gli antichi hanno tanto insistito sul bisogno di conoscersi, è perché la conoscenza di sé offre, forse, le maggiori possibilità di avanzamento, di progresso, di riuscita.

 Saltando alcuni capitoli sono arrivato ad un punto molto delicato. Riscopro che il famoso ‘coup de foudre’, o, meglio ancora ‘l’amore a prima vista‘ sarebbe, il risultato di una proiezione. Le persone infatti, in questi casi, vedrebbero nell’altro la propria componente inconscia dell’altro sesso, ovvero l’Animus, come direbbe Jung, cioè la componente maschile delle donne, oppure l’Anima, la componente femminile negli uomini.

Ne consegue che, solo conoscendo bene questo archetipo o meglio, questo lato della propria psiche sarà possibile interagire in modo armonico, divenendo più facile avere una sana relazione, anche amorosa.

Non è facile amare!! Anche ove esistano dei sentimenti forti, rimane la fatica di quella lotta che avviene dentro di noi. Per questo motivo ogni rapporto sarebbe raramente tranquillo, avendo in sé il massimo della gioia e il massimo del turbamento. Il nostro scopo sarebbe quindi realizzare l’armonia sia dentro di noi che nel rapporto con l’altro.

Majakovskij scriveva ” Ho preso coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori facili bensì quelli contrastati”. Quanto più riusciremo ad armonizzare la nostra psiche tanto più riusciremo a realizzare una relazione soddisfacente con l’altro.

In questa visione, quando si ha la fortuna di incontrare la persona ‘giusta’, accade una cosa straordinaria … si accende qualcosa: l’archetipo si attiva; improvvisamente si accendono mille luci e tutti i nostri desideri collaborano a questo sfavillio di colori che qualcuno chiama energia psichica, ed ecco che qualcosa dentro di noi ci fa dire: “…ecco, è arrivata!” La cosa importante è riconoscerla. Averne piena e reciproca consapevolezza .

Gustav Jung sarebbe stato un grande collaboratore sia di Friedrich Wilhelm Nietzsche  che di Lou von Salomè.

Donna straordinaria e terribilmente affascinante. La scrittrice russa fece innamorare poeti e intellettuali del suo tempo. Fra l’aprile e l’ottobre 1882 Friedrich Nietzsche – allora all’apice della sua creatività ma ignoto al pubblico più vasto –, la giovane e affascinante russa Lou von Salomé e il filosofo Paul Rée, da anni amico di Nietzsche, furono legati da un sodalizio vibrante, fonte di innumerevoli pettegolezzi, ricostruzioni, interpretazioni.

Il fatto centrale e più significativo di questo rapporto triangolare, fu che Nietzsche riconobbe in Lou l’unico essere femminile che egli avrebbe desiderato iniziare alle sue scoperte (è il periodo dominato dalla rivelazione dell’eterno ritorno). Ma questa fortissima attrazione, sentimentale e intellettuale, trovò un implacabile nemico nella sorella di Nietzsche, Elisabeth, pronta a tutto pur di rovinare il gioco dell’altra donna, di colei che avrebbe potuto farle perdere il fratello.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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