ESSERE VISIONARI

Beaumont sur Mer -L’uomo ha smesso di indagare sul proprio passato per ampliare la propria conoscenza. La inevitabile conseguenza è che l’ignoranza sta trasformando il Mondo in un orribile luogo.

Il timore è che un computer sufficientemente intelligente possa decidere di cancellare gli umani dall’universo proprio come gli umani sterminano casualmente i parassiti domestici – Elon Musk ha definito lo sviluppo dell’intelligenza artificiale avanzata,  un tipo di intelligenza artificiale che si sviluppa in maniera molto ampia, per creare hardware o software in grado di emulare il ragionamento umano “evocazione del demone” e ha affermato che l’intelligenza artificiale generale rappresenta un “rischio fondamentale” all’esistenza della civiltà umana”.

L’uomo, nel frattempo sembra ignorare le notevoli rotture in corso. Non si tratta soltanto di un “di più” della stessa cosa. Siamo di fronte a una serie imponente e diversificata di “espulsioni” sociali, una serie che segnala una più profonda trasformazione sistemica, che viene volutamente documentata a pezzi, in modo parziale, in studi specialistici diversi, e dunque non viene narrata come una dinamica omnicomprensiva che sta conducendo l’umanità in una nuova fase del capitalismo globale, e della distruzione globale.

Quella delle “espulsioni” va distinta dalla più comune nozione di “esclusione sociale”: quest’ultima avviene all’interno di un sistema e in questo senso può essere ridimensionata, migliorata, perfino eliminata. Nel sistema del potere attuale e di quello del prossimo futuro le espulsioni attraverseranno domini e sistemi diversi, dalle prigioni ai campi profughi, dallo sfruttamento finanziario alle distruzioni ambientali.

Vi saranno e vi sono già diversi modi di “espulsioni” che produrranno esiti estremi da un lato, e che dall’altro potrebbero essere familiari e ordinari. Tra gli esempi dei processi di espulsione, vanno ricordati il crescente numero degli indigenti; degli sfollati nei paesi poveri ammassati nei campi profughi formali o informali; dei discriminati e perseguitati nei paesi ricchi depositati nelle prigioni; dei lavoratori i cui corpi sono distrutti dal lavoro e resi superflui a un’età troppo giovane; della popolazione attiva considerata in eccesso che vive nei ghetti e negli slums e i massicci esodi di disperati che fuggono, da un lato all’altro, dalle guerre e dai massacri, in una specie di recinto dove normalmente si addestrano i cavalli selvatici.

Riciccia davanti ai miei occhi quell’uomo Leonardo Ricci; quell’architetto visionario che alla fine della sua carriera voleva essere ricordato come un rivoluzionario:

“…Così cominciavo la mia prima lezione. Sentite ragazzi. È arrivato fra noi il momento di fare una scelta: scelta nella confusione. Questa scelta non può essere gratuita. Voi farete dell’architettura. Ma fare dell’architettura non vuol dire progettare una forma piuttosto che un’altra. Questa è una posizione inammissibile.

La forma è una conseguenza del potenziale di vitalità insito dentro l’oggetto che sta per nascere. Fare un’architettura vuol dire far vivere la gente in un modo piuttosto che in un altro.”

Gigino A. Pellegrini & G el Tarik

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