Sempre più musei, hotel ed esperti di fragranze offrono avventure olfattive per permettere ai viaggiatori di entrare ancora più in sintonia con le relative destinazioni.
L’olfatto è l’unico senso direttamente collegato alla memoria e ai centri di apprendimento emozionale del cervello, spiega Rachel Herz, neuroscienziata della Brown University nonché esperta della scienza psicologica del profumo.
“Ecco perché l’olfatto ci offre un modo unico di esperire il mondo che ci circonda”, prosegue Herz. “La nostra esperienza olfattiva è intrinsecamente emozionale e istintiva, proprio per una questione di organizzazione neurale”.
Sebbene i profumi siano potenti macchine del tempo, la storia olfattiva è stata ampiamente sottovalutata. Adesso gli esperti promuovono fortemente la preservazione e protezione degli odori in quanto elementi integranti del patrimonio culturale e invitano i viaggiatori a sperimentare il modo in cui gli odori complessi sono in grado di raccontare storie su luoghi dimenticati, tradizioni e ambienti mutevoli in natura.
PRESERVARE IL PATRIMONIO OLFATTIVO
Ricostruire gli odori del passato non è compito facile. Per creare la mostra “Follow Your Nose” nel 2022, il Museo di Ulm ha collaborato con Odeuropa, un progetto che sta sviluppando nuovi metodi – tra cui l’intelligenza artificiale e gli strumenti di estrazione sensoriale – per identificare e conservare il patrimonio olfattivo dell’Europa. Gli odori della mostra, prodotti dai profumieri dell’azienda International Flavors and Fragrances (IFF), miscelano ricostruzioni chimicamente autentiche degli odori a oli e altri materiali che non danneggiano le opere d’arte.
Fonte:National Geographic