Il diario di Pietruzzo 35

VERO!MELONI PIU’ PERICOLOSA DI BERLUSCONI!

Chi avrebbe mai detto che questo “soldo di cacio” della Meloni un giorno sarebbe diventata, grazie anche alla ottusa ”complicità” delle Opposizioni, Presidente del Consiglio! Dopo Berlusconi, Monti, Draghi. E, prima ancora, che si sarebbe seduta sulla Poltrona di De Gasperi, Fanfani, Moro, D’Alema!
Chi avrebbe mai detto che un uomo colto e preparato come il sostituto procuratore della Corte di Cassazione Marco Patarnello l’avrebbe giudicata più pericolosa di Berlusconi.
Eppure è così! Il Cavaliere, nel trentennale conflitto con i giudici, ha sempre cercato di “azzerare” situazioni personali del suo passato di imprenditore di successo, abbandonandosi negli ultimi anni – soprattutto dopo la morte della mamma che frenava le sue “pulsioni” senili – a “peccati di vecchiaia”. Ma legati solo alla sua persona.
Con la Meloni la polemica con la giustizia è diversa. Lei, del suo passato, non deve difendere nulla tranne l’impegno politico nato e plasmatosi al “calore” della fiamma, e nelle frequentazioni con i “camerati” di Colle Oppio.
Un passato trentennale anche il suo, come quello di Berlusconi, ma fatto di frustrazioni , vissuto nella ghettizzazione delle sezioni di partito senza mai la possibilità di avere voce in capitolo. Almeno fino a due anni fa.
Ecco, nel riscatto dall’emarginazione politica, sta tutta la pericolosità di Giorgia Meloni. Berlusconi puntava ad avere dalle toghe un salvacondotto per il suo passato, la Premier ha un disegno del tutto diverso, non personale ma politico.
Arrivata a Palazzo Chigi – anche per una “botta di calore” delle Opposizioni – la Premier ha capito che la Destradestra ha i numeri politici per “riscrivere la storia” o almeno una parte. E a questo obiettivo sta lavorando. Premierato e separazioni delle carriere sono i primi due grimaldelli per far “saltare” la Prima Repubblica e la cosiddetta Seconda, quella Berlusconiana, e con esse la Costituzione.
Il suo tallone d’Achille sta però nella classe dirigente quasi tutta ex missina, nella pochezza dei suoi deputati e senatori, nell’ignoranza giuridica di molti suoi Consiglieri. Si spiegano così le tante “musate” prese in questi due anni di governo.
Ma la “ragazzotta della Garbatella” ha una qualità: la determinazione. Che però mal si concilia con i giudizi, molto negativi, di Berlusconi. Ricordiamoli: supponente, prepotente, arrogante, offensiva, ridicola.
E così si spiegano il clamore sollevato sulla liaison Sangiuliano-Boccia, il decisionismo sulla Rai che attende ancora il suo Presidente, il flop per l’elezione del giudice Marini alla Consulta, la vicenda Albania, l’annullamento della conferenza stampa sulla manovra economica, per restare agli ultimi episodi di grande rilievo.
In tutte queste cinque vicende Giorgia Meloni è stata mal consigliata e mandata da sola allo sbaraglio. Sono passati 2 anni di governo. Eviti di cullare l’ambizione di arrivare con gli stessi uomini alle elezioni del 2027 e rinnovi al più presto le squadre di Palazzo Chigi e di via della Scrofa. Qualche “camerata” ci resterà male ma lei ne acquisterà in prestigio e il Governo potrà continuare a godere di buona salute.
Non tutti quelli che dicono Signore Signore – recita il Vangelo di Matteo – entreranno nel regno dei cieli. Meloni quindi guardi con sospetto i tanti che oggi le si genuflettano e non osano contraddirla.

UPdA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *