Il diario di Pietruzzo 7

DRAMMATICO… L’INNER CIRCLE DELLA MELONI

Quando si legge che Giorgia Meloni – in vista di importanti decisioni da prendere – ne parla con i più fidati “strateghi”, ci si accappona la pelle.
Sì, perché i nomi ricorrenti dell’ inner circle della Presidente del Consiglio sono quelli di Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano, della sorella Arianna, di Francesco Lollobrigica e di altri due o tre ministri di cui si fida.
Verrebbe da dire “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” se i suoi “consigliori” sono questi. Del resto il “mercato” della ragazzotta della Garbatella di meglio non offre.
Del resto, quando irruppe in Parlamento la marea dei grillini parlammo di… scappati di casa, tanta era la loro impreparazione e ignoranza, nel senso letterario della parola. Un fenomeno che pochi anni dopo, nell’autunno del 2022, si è ripetuto quando si scoperchiarono i tombini e saltò fuori una massa di leve neofasciste. Con una differenza: Ci si illuse che decenni di marginalizzazione avessero formato una classe politica agguerrita ma preparata.
Niente di tutto questo. I grillini erano arrivati per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. I “custodi” della fiamma tricolore sono arrivati, metaforicamente, con mazze e scope per spazzare via quasi ottanta anni di valori e storia repubblicana.
Una storia scritta da uomini come De Gasperi, Togliatti, Nenni, La Malfa, Moro alla quale si “contrappongono” oggi i Donzelli, i Foti, i Malan, i Sangiuliano. E fermiamoci per carità di patria.
Mala tempora currunt…

PdA

UN AERPORTO A BERLUSCONI. E A MORO E BERLINGUER?
Due pesi e due misure, ovvero criteri diversi per valutare situazioni simili.
Matteo Salvini, alla disperata ricerca di una visibilità perduta, ha suscitato un vespaio di polemiche proponendo di intitolare l’aeroporto milanese di Malpensa a Silvio Berlusconi. Apriti cielo…
A parti rovesciate, nel 2007, ci fu chi intitolò al comunista Pio La Torre, ucciso dalla mafia, l’aeroporto di Comiso. Passò qualche anno e AN vinse le elezioni e il nuovo sindaco ne decise la rimozione. Toccò a Rosario Crocetta ripristinarlo.
Per il Cavaliere – che per trent’anni ha diviso l’Italia tra i Travaglio e le Marie Elisabette Alberti Casellati – vogliamo la stessa storia?
Santa Romana Chiesa dice: “Requiescat in pace”…PdA

7 ANNI PER ASSOLVERE FASSINO APPENDINO E CHIAMPARINO!
Quando la giustizia… scivola! Di questo si dovrebbe occupare il Ministro Nordio. Il procedimento era iniziato nel 2017 su esposto di un cittadino e in questi giorni Fassino, Appendino e Chiamparino – chiamati in causa dalla Procura di Torino per lo smog – sono stati prosciolti, e con loro anche quattro amministratori comunali e regionali in Piemonte.
La sentenza è stata pronunciata dal giudice Roberto Ruscello all’udienza predibattimentale, cioè senza passare per il processo, “perché il fatto non sussiste”.
Ci sono voluti sette anni, di carte e di tempo sottratto ai giudici, per non andare neppure a processo. Ma un cittadino si è sentito in diritto di rivolgersi ai giudici! Chi è costui? Tal Roberto Mezzalama, presidente del Comitato “Torino Respira”. Ora si capisce tutto. E poi critichiamo Salvini…

PdA

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