NON SONO UN…

Beaumont sur Mer

Potrebbe anche esser vero che la propaganda politica non bisogna sempre considerarla menzognera, ma è vero anche , al di là del luogo comune che indica la politica come la sede per eccellenza della menzogna, che il problema del rapporto tra politica e falsità, sia pur esso per il “bene pubblico”, sembra essere complementare al ruolo di chi governa.
Uno potrebbe anche ironizzare sulla grossolana incapacità persino nel mentire da parte dei governanti, non è possibile minimizzare il fatto che, a partire da Platone, il problema abbia costituito una vera e propria controversia.
Questo è il punto che dovrebbe rappresentare uno dei temi centrali del dibattito socio politico per poter riconsiderare i caratteri e la natura stessa del sistema liberal-democratico per quanto concerne la manipolazione che lo stesso sistema mette in atto per poter trasferire, con l’aiuto anche dei mass-media, le proprie “verità” all’opinione pubblica, pronta a subire, ancora una volta, altre umiliazioni come quelle che subiscono i cittadini di Amantea, in questi giorni, sgomenti nell’apprendere dai giornali che chi amministra la Città, svegliandosi ha sentito l’obbligo, dettato dalla sua coscienza cristiana, di comunicare a urbi e torbi la sua vera natura di Konducator.

Non essendo, i cittadini, sufficientemente sgomenti, fieramente subiscono un’altra “punizione: “…una situazione debitoria nei confronti del resto della collettività che non aveva eletto il forestiero a capo del villaggio, è così che il Konducator ha sempre visto la città di Amantea.
Un’ulteriore disastro socio-economico e di immagine dei cittadini di Amantea che ancora una volta si sentiranno obbligati ad ascoltare le menzogne del caso. Cosa significherà tutto ciò, da un lato, per la natura e dignità dell’ambito “politico” e, dall’altro, per la natura e la dignità della verità e della sincerità?
A questo punto bisogna tirar le somme e prendere atto che è dell’essenza stessa del potere essere ingannevole! E’ giunto il momento, amici cari, di prendere coscienza che qualsiasi potere, politico o economico che sia, ha sempre cercato, e continuerà a farlo, di legittimare e avvalorare i propri inganni proponendone una funzione benevola e orientata al Bene Pubblico.
Machiavelli ci ha lasciato una descrizione della città corrotta che merita di essere letta: “Di qui gli ordini e le leggi, non per pubblica, ma per propria utilità si fanno; di qui le guerre, le paci, le amicizie, non per gloria comune, ma per soddisfazione di pochi si deliberano. E se le altre città sono di questi disordini ripiene, la nostra ne è più che alcuna altra macchiata; perché le leggi, gli statuti, gli ordini civili, non secondo il vivere libero, ma secondo la ambizione di quella parte che è rimasta superiore, si sono in quella sempre ordinati e ordinano” .
Un Amministratore della cosa pubblica, al contrario, dovrebbe essere saggio, e saper guardare lontano, dovrebbe porre il bene comune al di sopra del bene individuale e immediato e in questo modo difendere l’uno e l’altro. La situazione Amanteana e calabrese è disastrosa. Non c’è più posto per l’onestà, la correttezza, l’affidamento, l’osservanza delle norme. La violazione “legale” della legalità ha assunto, in misura dilagante, una delle peggiori e più deleterie delle sue manifestazioni: la corruzione!

Gigino Adriano Pellegrini

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