VORREI DELLO SPEED

Beaumont sur Mer

Ieri sera, appena tornato da un tentativo di passeggiata, mi sono sdraiato sul terrazzo di Beaumont Sur Mer, contemplando l’Ulisse mare e pensando a ciò che farà l’Amministrazione Forzista fino alle nuove elezioni comunali. La Giunta del Konducator si vedrà costretta a inventare qualcosa per il “bene della Comunità?”. Lo farà come gli altri tentativi, per piacere, per nascondere, per apparire, per giustificare e giustificarsi, per riguadagnarsi la stima della cittadinanza con nuove bugie?
Oppure continuerà a mentire, rovistando fra le favole del passato, come gran parte degli amministratori che hanno spadroneggiato per il puro gusto di mentire, senza un’apparente giustificazione se non quella di trasformare la realtà a misura delle loro necessità o dei loro gusti: mentire per “produrre” una verità che possa affiancarsi a quella oggettiva e, in qualche misura e per qualche motivo, sostituirla, almeno nell’immagine dei cittadini che sono chiamati ad accettarla?
Attingendo slancio ed energia da un tempio laico e sacro di esempi memorabili, i poveri di questa Regione, un tempo gloriosa, assomigliano molto ai desperados nei film western di vecchio stampo. Protagonisti creati dalla penna di sceneggiatori americani.. Ma questo è il Sud Italia, non il Far West. Adotto il termine “desperados”, poveracci, vittime del potere, vittime dell’ingiustizia e della giustizia, le vittime di un mondo alla rovescia. Val la pena ricordarli.
Oggi in Calabria ci sono, è inutile negarlo, i buffoni e gli sfaccendati che si adattano a fare i desperados piuttosto che darsi da fare a cambiare le cose, ma dire che tutti sono così sarebbe di una gravità estrema. Sarebbe persino un insulto verso chi è rimasto vittima di un sistema che, per l’avidità di chi ha pensato solo ad arricchire approfittando di un sistema perverso, si trova ora doppiamente penalizzato solo perché stritolato nelle mire politiche di plutocrati senza scrupoli.
I loro volti solcati dalla loro malevolenza, li rivedo tutti, come quando ero un ragazzino, in silenzio sotto il palchetto di Piazza Commercio. Ad ascoltarli c’era tutta la collettività in grande maggioranza povera. Oggi come allora, speranzosi che qualcosa arrivasse dall’alto a modificare le loro vite in questa arida terra! “Le idee non cascano dal cielo”, scriveva un grande Napoletano come Don Antonio Labriola.
Il viaggio in una broncopolmonite, mi ha fatto vedere lucciole per candele. Mi ha spossato non poco, costringendomi a pensieri strani. Gli esseri umani pensano molto e molto velocemente, diceva un mio carissimo amico di nome Peter Cole, sono in grado di avere più di mille pensieri in un unico giorno. Spesso sono utili, razionali e sensati, altre volte al contrario possono essere singolari, disfunzionali e irrazionali, insorgono rapidamente, uno dietro l’altro molto rapidamente, escono dal nostro spazio visivo e ci spaventano.
Si può anche immaginare che questi incontrollabili pensieri siano un ospite inatteso e misterioso. Mettono la persona in soggezione: cosa vorrà da me quest’ospite? Sarò all’altezza? E’ anche probabile che le cose migliori nella vita vengono solo da ciò che non controlliamo, che ci sorprendono, che sovvertono i nostri piani. Forse quell’emozione, se non la si combatte, se le è permesso “di sentirsi a suo agio dentro la propria persona”, svolgerà la sua funzione: produrrà cioè altri stati della mente, porterà nuove emozioni, intuizioni, effetti come euforia, sensazione di benessere, sicurezza e fiducia, aumento dell’energia mentale e fisica, lucidità, resistenza a fatiche e bisogni (sonno, fame, stanchezza), aumento del desiderio sessuale.

Gigino A Pellegrini

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