Quisquilie e Pinzillacchere ma … non solo 34


DAVVERO I TEST DICONO SE UN MEDICO E’ PREPARATO?

I test per ottenere la patente di guida hanno fatto scuola e, purtroppo, vengono usati in tutti i concorsi per…scremare. Ma chi? Che cosa? Con quale ratio? Spesso la formulazione delle domande non ha alcuna attinenza con l’attività che, se promosso, un candidato dovrà poi svolgere.
E questo, da anni, avviene in tutti i concorsi. Li hanno fatti alla Camera dei Deputati e sono ricorrenti nelle università, nei ministeri, nelle amministrazioni locali, nel privato.
Solo se si supera il test, poi si è ammessi al vero e proprio concorso. Ha senso tutto questo? Quanti candidati “fortunati” sono entrati nelle graduatorie e quanti altri, ma più meritevoli per il lavoro che sarebbero stati chiamati a svolgere, sono stati lasciati fuori? Perchè un futuro medico deve “azzeccare” il nome della moglie di Napoleone o conoscere l’editto di Carlo Magno o il Papa che ha emanato l’enciclica “Laudato sii”?
Questo infatti è il tenore dei quiz ed è su queste “stramberie” che un aspirante futuro medico epatologo può “entrare” alla facoltà di medicina, o essere escluso. Della “bravura”, nella preselezione, a nessuno importa.
Un conto sono i quiz su temi medici, altra cosa le domande formulate solo ai fini di una scrematura perché il numero dei candidati non sia eccessivo.
Test del genere, dicevo, sono stati usati anche per recenti concorsi alla Camera dei Deputati dove la qualità e la preparazione dei funzionari vincitori è fuori discussione. Ma ci si chiede se tra gli “esclusi” alla preselezione non ci siano stati candidati ancora più bravi e meritevoli.
E perché, al Comune di Roma, al concorso interno dei vigili urbani sono stati “premiati” candidati che hanno aumentato il punteggio grazie al titolo preferenziale di sommelier o agente immobiliare?
Una domanda “surreale” che è stata posta ai 2500 vigili per diventare funzionari: “cosa faresti in caso di fuga di leoni”? E “se un collega si dovesse presentare in servizio in ciabatte”? Oppure “che succede se scoppia la guerra”? Evidentemente, nulla che fare con le future mansioni richieste!
Che c’azzecca direbbe il buon Antonio di Pietro!

PdA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *